Storia quasi centenaria quella della Guzzi, nata nel marzo 1921 a Genova dai soci Parodi e Guzzi. Il logo con aquila ad ali spiegate è ispirato alla memoria di Giovanni Ravelli, aviatore come Parodi. La prima uscita dallo stabilimento di Mandello del Lario, sul lago di Como, è la mitica Normale, cui seguono modelli d’immediato successo come la G.T. Norge del 1928 e l’Airone 250 del 1939. A quei tempi cominciano anche le vittorie sportive, sino al momento del ritiro dalle competizioni nel 1957, con quattordici titoli iridati velocità e undici Tourist Trophy. Nel dopoguerra le Guzzi popolano non solo l’Italia con modelli come il Guzzino 65 (Cardellino), il Galletto (1950) e la Lodola 175 (1956), piuttosto che l’ambito Falcone 500. Tecnicamente apprezzate, le Moto Guzzi vantano anche studi aerodinamici in galleria del vento, direttamente a Mandello, sin da inizio anni Cinquanta. Apice di quella spinta sulle prestazioni, ancor oggi simbolica, è la Guzzi Otto Cilindri capace allora di raggiungere i 285 km/h di velocità. È poi a fine anni ’60 che si caratterizza ulteriormente e indelebilmente la tecnica Moto Guzzi, con i motori bicilindrici a V di 90°. Nomi iconici capaci di appassionare in tutto il mondo per usi non certo solo urbani, sono Guzzi V7, V7 Special e Guzzi V7 Sport, con la turistica di cilindrata 850 Moto Guzzi California che, prima delle rivali, usa l’iniezione elettronica e l’impianto frenante a tre dischi. Al massimo splendore della Casa lariana, sono in produzione anche modelli seriamente sportivi come Le Mans, Daytona, Centauro e la Sport 1100. Dopo un periodo difficile e alcuni passaggi sociali, da fine 2004 Moto Guzzi è parte del Gruppo Piaggio, con ammodernamento della gamma, mantenuta fedele al passato in quanto a scelte tecniche di base, stile e denominazione. Sono attualmente proposte moto naked (V7 II, V9) e turistiche di cubatura medio elevata, con anche alcune sportive ed enduro fino ai 1400cc, per una nicchia dove soprattutto rimane viva la passione per il marchio, capace di vivere anche per lo stile immutato e accomunare oltre 25000 soci nei propri club e nei raduni, il cui primario è quello italiano delle GMG, biennali sul lago di Como.