Guarneri ha provato la Kawasaki

Guarneri ha provato la Kawasaki
Grazie al nulla osta della Honda LS il Pota è salito in sella alla KX-F 450 con la quale nel 2011 punta alle prime posizioni della MX. A Moto.it ha spiegato le impressioni di guida e i suoi obiettivi | M. Zanzani
27 ottobre 2010

 

Il nome della sua nuova squadra è impegnativo (Kawasaki Rockstar Bud Racing LoveMyTime), così come lo sono gli obiettivi che si è posto, ma Davide Guarneri è cresciuto parecchio, ha imparato a soffrire, a tenere duro, ha plasmato il suo stile di guida per le potenti quattroemmezzo, e sulla carta le previsioni sono ottimistiche. Con il 2010 lascia la CRF con la quale ha ottenuto un buon 9° posto iridato nella classe regina, e il team belga LS che la scorsa settimana gli ha concesso il via libera per iniziare gli allenamenti e lo sviluppo della KX-F con la quale pochi giorni fa ha avuto il primo contatto.


«La prima impressione che ho avuto è di guidare una moto sensibilmente diversa sopratutto a livello di motore: la mia Honda era più omogenea, la Kawasaki più potente specie a metà. Le sospensioni invece sono le stesse che ho usato quest'anno, quindi mi sono trovato subito bene. Ovviamente visto che la KX-F l'ho usata solo qualche giorno devo ancora abituarmi alla geometria del telaio, in quanto assomiglia un po' più alla Yamaha che ho usato gli anni scorsi. Complessivamente il feeling è positivo, e sono discretamente soddisfatto anche se la differenza e gli eventuali benefici li vedi quando inizi ad allenarti confrontandoti con chi va forte e andando a verificare tutti gli aspetti della moto».


A livello di personalità come si esprime questa differenza nella guida?
«Mentre la Honda è più bilanciata sull'avantreno la Kawasaki è molto più caricata e più bassa sul dietro per cui l'ho trovata più stabile sul veloce e sui rettilinei bucati dove la CRF è più ballerina. Di contro, la KX-F è leggermente più ostica nelle curve strette, ma spero che la stabilità sul veloce mi aiuti rispetto a quest'anno perché le piste del Mondiale sono molto bucate».


Nel 2011 parti da una base di un 9° posto MX1 che non è male.
«Grazie anche alla regola del limite di età della MX2 adesso la 450 si è fatta sempre più dura. Ciò ha i suoi lati positivi, perché il campionato diventa sempre più prestigioso avendo a che fare con piloti che vanno molto forte. Considerando qualche errorino di inesperienza in questa classe specialmente a fine manche posso dirmi abbastanza soddisfatto del mio risultato. Ora sto lavorando per cercare di migliorarlo, non è facile ma sono fiduciosi. In certe gare ho visto che i primi non sono lontanissimi, quindi posso focalizzare meglio il mio obiettivo. Sicuramente c'è da lavorare, ma so di non essere molto lontano».


E' più un lavoro tecnico, mentale o fisico?
«L'ideale sarebbe crescere un pochino in tutto, aggiungendo anche un po' di velocità. Non ci sono degli abissi da superare, anche se quel poco è l'ultimo gradino da fare che è sempre il più duro. Comunque lavorerò per questo obiettivo, anche se poi fino all'inizio delle gare non si sa come si sta procedendo».

  

La KX-F è leggermente più ostica nelle curve strette, ma spero che la stabilità sul veloce mi aiuti

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 A livello tecnico che materiale avrai?
«La mia Kawasaki 450 ha sospensioni Showa Factory davanti e dietro e un motore sviluppato all'interno del team, con parti ufficiali che riceveremo su richiesta. Il team Rockstar Bud Racing LoveMyTime ha la possibilità sia di fare tutte le modifiche possibili perché hanno all'interno sia chi segue la ciclistica che il motorista per cui possiamo provare numerose soluzioni».


Dove farai base quest'anno?
«All'inizio nel sud della Francia, dove ha sede il team, poi però visto che vorremmo fare anche tutto il campionato belga mi trasferirò nella loro base fiamminga di Saint Truden dove passerò la maggior parte del tempo perché è meglio sia per la logistica che per allenarsi».


In Italia ti vedremo poco quindi.
«Sì, soprattutto nel pieno della stagione iridata. Però prenderò parte a tutti gli Internazionali d'Italia, per rispetto dei nostri supporter italiani LoveMyTime e Axo ma anche perché un campionato di alto livello che serve come punto di riferimento per vedere a che punto sono».


LoveMyTime è un'azienda che ti segue da un po' di anni.
«Sì, sono già cinque anni che ho questa collaborazione, che poi si è trasformata in amicizia col titolare Filippo Bellotti. Tra l''altro quest'anno da sponsor personale è diventato un supporter del team Rockstar Bud Racing LoveMyTime vista l'intesa che si è subito creata da ambo le parti. I francesi si sono dimostrati aperti alle novità, anche loro desiderosi di fare qualcosa di bello e con tanto entusiasmo. Ora si tratta di fare delle belle gare, lo speriamo tutti, è la cosa principale e anche la più difficile, però noi ci proviamo».


Da un preparatore esperto come Marniq Bervoets sei passato ad uno ancora più blasonato come Jacky Vimond che ti seguirà nella preparazione invernale e nei GP: un ulteriore salto di qualità.
«Quando si cambia moto o team team di solito perdi sempre qualcosa di buono e ne guadagni di altre sempre buone. Vimond mi ha fatto una buonissima impressione, sul campione che è stato non c'è neanche da discutere, e spero con lui di riuscire a migliorarmi ulteriormente così come mi ero già migliorato con Marniq. La prima impressione che ho avuto lavorando con lui la settimana scorsa è di uno che lavora molto sulla tecnica, e mi ha fatto una buonissima impressione, Come base di partenza non è stata niente male, ma devo comunque ringraziare Bervoets perché la sua collaborazione è stata splendida».