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Quando pensi a Tony Cairoli, rivedi la sua lunghissima carriera che l'ha portato sulla vetta del Mondiale di Motocross per 9 volte. Un record incredibile, secondo solo a quello di Stefan Everts (10 mondiali vinti). Mai nessun italiano era arrivato così in là. Cairoli è già una leggenda di questo sport e i suoi 9 titoli eguagliano il numero di vittorie di un altro gigante, Valentino Rossi. Con una differenza sostanziale: nel 2021, mentre scriviamo questo articolo, Antonio è il lotta per il titolo della MXGP 2021 e sta correndo ad armi pari contro Gajser e Herlings.
Una costante della sua carriera è rappresentata dal casco: l'irrinunciabile Airoh Aviator con sempre presente - più o meno accentuato - il giallo fluo tanto amato dal pilota siciliano.
Il suo commiato dalle gare è quindi legato a doppio filo con Airoh e col suo fondatore in particolare, Antonio Locatelli. Il rapporto tra di loro ha dato vita a un legame solido, forte.
Cairoli, la tabella 222 sulla KTM (quasi sempre rossa) e il casco Aviator: simboli di un successo italiano che ha riscritto la storia del Motocross.
Quando e come nasce il rapporto tra Airoh e Antonio Cairoli?
"Il nostro rapporto non poteva che nascere sui campi gara tra i rombi delle moto ed il fango, uno degli ambienti che entrambi amiamo di più. Le nostre prima chiacchierate ormai risalgono all’incirca ai primi anni 2000, forse anche prima".
Quanto c’è del suo contributo nello sviluppo della gamma Aviator?
"Direi molto. Noi cerchiamo sempre di migliorare i nostri prodotti ed in questo il confronto con i nostri piloti è sempre prezioso ed assolutamente fondamentale. Tony ci ha sempre detto apertamente ciò che pensava dei nostri caschi, elogiandone i punti di forza e sottolineando elementi che secondo lui potevano essere migliorati, anche solo in minima parte. Grazie, anche e soprattutto, ai suoi pensieri siamo riusciti a creare e produrre caschi sempre migliori, sempre più innovativi, arrivando fino allo sviluppo della gamma Aviator. È importante per noi sapere che cosa pensa dei nostri prodotti, proprio per questo Tony è stato il primo pilota ad indossare l’Aviator 3 e a darci la sua personale opinione in merito".
Che richiesta ha in tema caschi? Ha esigenze particolari? Delle manie?
"Il suo colore preferito è il giallo fluo, ama questa totalità e vuole che sia molto presente sui caschi. Tony è un ragazzo che sa esattamente quello che vuole, sia a livello tecnico che estetico, è un perfezionista, desidera che ogni minimo dettaglio rispecchi l’idea che ha del prodotto, è sempre stato un pilota molto deciso e consapevole di ciò che vuole".
Qual è stato il momento più bello del vostro rapporto?
"È una domanda apparentemente banale, ma non saprei come rispondere, da un lato ti direi le vittorie dei 9 titoli mondiali, ma in realtà non c’è un momento unico e specifico. Il nostro rapporto è più profondo, sia dentro che fuori dai campi gara, insieme abbiamo festeggiato delle vittorie eccezionali, ma anche dei momenti della sua vita come il suo matrimonio o la nascita Chase".
E quello più difficile?
"Un’altra domanda difficile, Tony purtroppo ha dovuto fare i conti con numerosi momenti complicati riguardanti la sua vita privata ma anche la sua carriera. Forse il momento più difficile è il domani, quando la corrente stagione sarà finita, quando inizierà il campionato 2022 e non sarà presente nell’elenco dei piloti partecipanti al mondiale. Credo sarà proprio quello il momento più difficile".
Airoh e Cairoli. Un binomio storico. Li vedremo ancora insieme?
"Stay tuned!".
Caro Tony,
Ti ho visto crescere, da subito ho visto in te qualcosa di speciale, sei partito come un ragazzino ambizioso, pieno di sogni e senza paura di sporcarsi le mani; dalla pista di fronte a casa hai iniziato ad avere successo, conquistandoti un posto d’onore tra i piloti più grandi di tutti i tempi, diventando una vera e propria leggenda. Sono davvero onorato di aver avuto l’opportunità di assistere stando in prima fila e di averti accompagnato in tutta la tua carriera, di averti protetto e supportato mentre scrivevi la storia del motociclismo, di aver avuto l’occasione di crescere insieme a te. Hai conquistato 9 titoli mondiali, di cui sei conseguiti consecutivamente, ero al tuo fianco, o meglio sulla tua testa. Hai festeggiato delle vittorie incredibili ma hai anche dovuto fare i conti con momenti estremamente difficili ma non ti sei mai arreso, sono sempre stato molto fiero di te, della tua forza, passione e determinazione. Hai insegnato a me, ma anche a moltissimi appassionati e non, che bisogna sempre tornare in sella, nonostante tutto, è necessario stringere i denti ed inseguire il proprio obiettivo, ci hai insegnato che un sogno nel cassetto non si avvererà mai senza sudare e lottare, ci hai insegnato ad essere ambiziosi e pretendere tanto da noi stessi. Non sono solamente i tuoi titoli a far di te il campione che sei, la tua tenacia è più grande di qualsiasi riconoscimento, non è da tutti vincere due mondiali nei due anni in cui sono venuti a mancare i propri genitori, non è da tutti superare con maestria degli infortuni gravi tornando in pista sempre più forte di prima, non è da tutti avere un cuore come il tuo. Ciò che ti rende così speciale non è il tuo palmares, ma la passione che ti scorre nelle vene.
In questo momento, è come se si fosse chiuso un capitolo, uno di quelli incredibili che pagina dopo pagina ti fanno rimanere senza fiato; ma sono anche curioso di vedere che cosa succederà dopo e qualsiasi cosa avverrà, potrai sempre contare sulla tua #AirohFamily.
So benissimo quanto sia stato difficile per te pronunciare il discorso del tuo ritiro e ti sono vicino, ancora una volta, augurandoti tutto il bene del mondo. Ti auguro davvero di realizzare tutti i sogni che ancora hai nel cassetto, perché te lo meriti!
Sei stato una delle scommesse più belle che abbia mai fatto!
Antonio Locatelli, il tuo fan n. #1