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Lo scontro vero sarà quello del 9 aprile sulla sabbia di Valkenswaard, quando i più bei nomi del Gotha del motocross si ritroveranno tutti assieme per contendersi le prime posizioni della stagione iridata. Per ora ci si è accontentati di vederli in azione suddivisi nelle gare internazionali di casa nostra e in quelle estere di Valence (Francia) e Ha-wkstone Park (Inghilterra), lasciando così ancora aperto l’interrogativo su chi avrà le carte in regola per fare la differenza nella stagione 2012.
Beh, c’è da stare certi che nonostante i cinque titoli iridati motivazione e determinazione del Tonino nazionale sono ancora ben solide. Lo si è capito da come ha iniziato a testa bassa gli allenamenti appena il fisico glielo ha permesso, all’indomani dell’incidente del Motocross delle Nazioni, e da come ha corso sulla sabbia di Mantova dove ci ha ricordato un passerotto, per via della sua fantastica guida così veloce e allo stesso tempo leggera e reattiva. Nel primo round degli Internazionali non si è potuto esprimere al 100% per via dei problemi agli occhiali (gli stessi accusati a Mantova), ma ciò nonostante è stato di nuovo protagonista.
«E’ stata ugualmente una giornata positiva - ha spiegato il messinese - perché mi trovo bene sulla moto e ho constatato che anche a per quanto riguarda la tenuta fisica sono a posto. La prima manche è stata bella, la velocità c’era e il ritmo era giusto, mi è stato davanti Frossard ma va considerato che è uno che dei pretendenti al titolo mondiale. Nella manche Elite invece dopo qualche giro gli occhiali si sono appannati, ho preso qualche rischio ed anche un pò di manubriate sullo stomaco per cui ho calato il ritmo e sono stato costretto a togliermi gli occhiali».
Sceso dal podio MX1, Cairoli era piuttosto seccato dal fatto che il suo sesto posto è penalizzato dal regolamento di quest’anno che, per quanto riguarda al risultato di giornata, non da nessun valore alla manche MX1 che precede quella Elite, dove corrono assieme 20 della 450 e 20 della MX2.
Stessa cosa per Davide Guarneri, che lasciato alle spalle l’annata conflittuale sulla quale ha inciso pesantemente il mai trovato feeling con la Kawasaki, in sella alla KTM sembra rinato specie con l’arrivo del motore kittato con cui ha debuttato a Montevarchi. «Il fatto di avere più potenza a tutti i regimi mi ha aiutato - ha detto il Pota - come ha dimostrato il terzo tempo segnato in prova. Nella prima manche siamo stati tutti e quattro attaccati, solo alla fine ci sono messi di mezzo i doppiati che mi hanno fatto perdere all’ultimo giro il terzo posto. La superfinale è andata piuttosto bene, sono partito terzo, poi sono passato secondo e quando ha iniziato a piovere ho scavalcato Frossard e sono rimasto in testa sino a quando problemi elettrici mi hanno fatto rallentare e sono finito quinto». Non pretendiamo che vinca il titolo, ma questa potrebbe essere una stagione di soddisfazioni per il pilota del team Silver Action che ha bisogno di riscattare una stagione frustrante come quella passata.
I riflettori sono puntati sul primo del gruppo, che dopo una stagione piuttosto in sordina che ha avuto un acuto sul finale sia a Valence che a Montevarchi sembra aver trovato fiducia e mordente grazie anche al salto di qualità in termini di prestazioni della sua Husqvarna ufficiale. «Nella manche MX2 sono partito in testa, ma al primo panettone avevo già gli avambracci induriti - ha spiegato Alex - probabilmente a causa del diverso allenamento che ho fatto quest’anno con poca guida sulla moto nella prima parte dell’anno, scelta che mi mette ora in difficoltà ma che dovrebbe dare i suoi frutti a stagione avviata. Per quanto riguarda i tempi però sono messo bene, e quindi sono fiducioso, con le prossime gare dovrei prendere il ritmo. Quest’anno dovrebbe essere un bell’anno, non voglio crearmi aspettative ma sicuramente mi divertirò più dell’anno scorso».