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Due giornate di gara eccezionali dentro e fuori dalla pista. Show, musica, ospiti d'eccezione, insomma il Supercross di Parigi 2024 è stato un evento imperdibile e lo possono confermare tutti i 64000 spettatori che hanno mandato in sold out sia Sabato che Domenica La Dèfense Arena. Il nuovo re di Parigi è Cooper Webb. L'alfiere della Yamaha ha fatto tesoro della sua costanza nel corso dei due giorni di gara per alzare al cielo il trofeo della gara di supercross più importante d'Europa. Un Webb veloce, sciolto sulla moto e già più in forma del solito (per essere novembre), ricordiamoci che solo dodici mesi fa si presentò proprio a La Dèfense Arena, alla sua prima uscita con la YZF450 palesemente sovrappeso e fuori forma, salvo poi compiere una trasformazione nel giro di qualche mese, tant'è che ad Anaheim 1 tutti rimasero colpiti dal suo ottimo stato di forma. Vederlo in ottima forma già ora fa senz'altro ben sperare per il Supercross 2025.
Sul secondo gradino del podio troviamo Malcolm Stewart, fratello di James, che è parso veramente in sintonia con la sua Husqvarna, tanto da giocarsi la vittoria di manches in almeno due occasioni.
Solo terzo Jett Lawrence, di gran lunga il più veloce, il giro della superpole di Domenica è l'ennesima conferma dello straordinario talento del pilota HRC, sempre che ulteriori conferme siano necessarie. Il pilota australiano vince la giornata di Domenica ma nel computo dei due giorni deve accontentarsi del gradino più basso del podio a causa di un ritiro causato da un contatto con un doppiato.
Prima uscita ufficiale per i Lawrence sulla nuova Honda CRF450R con set up da supercross. Abbiamo scambiato qualche parola con Lars Linsdstrom, team manager American Honda HRC, il quale ci ha confermato che Jett si è trovato molto bene fin da subito con il nuovo telaio e le nuove soluzioni tecniche della moto, e Parigi ne è la conferma. Altrettanto ottima è stata la presa di contatto tra Jo Shimoda e la nuova CRF250R, il giapponese ha dovuto inchinarsi solo a Tom Vialle, ma in molti frangenti è stato più veloce del francese, forse un po' inconcludente a tratti. Chi invece sembra necessitare di più tempo per adattarsi alla nuova moto è Hunter Lawrence che a Parigi non ha brillato, molti piazzamenti a ridosso del podio ma mai in lizza per la vittoria. Non mettiamogli fretta però, anche in questo 2024 è partito in sordina per poi diventare un cliente scomodo per molti verso fine stagione.
Impossibile non fare il confronto con la nostra tanto amata Genova, terra del Superbowl of Supercross, che a noi italiani manca moltissimo. Confronto che però non regge, non tanto nell'organizzazione o negli ospiti, a Genova corse anche Reed quando era nel suo prime, quanto nella struttura in sè che permette di ospitare un tracciato più grande ed anche servizi migliori. Va tenuto conto che La Dèfense Arena è di recentissima costruzione e quindi è stata pensata e creata con altri criteri. Peccato però che dopo Genova l'Italia non sia stata capace di trovare una struttura adeguata, sempre che una ce ne sia, per ospitare eventi del genere.