De Carli: ritorno dagli Usa

De Carli: ritorno dagli Usa
Il manager romano della KTM è appena rientrato dalla California dove è stato una settimana per verificare lo stato di preparazione di Tony Cairoli | M. Zanzani
24 gennaio 2011


Anche se il Gran Premio della Bulgaria è ancora piuttosto lontano, Claudio De Carli non sta certo con le mani in mano. La preparazione di qualsiasi dettaglio che possa contribuire a vincere il Mondiale lo tiene sempre vispo e vigile, ed è per questo dopo aver passato la prima parte dell'inverno a curare la messa a punto della KTM 350 si è preso una settimana di pausa per verificare come procedevano le cose dall'altra parte dell'oceano, dove a fine dicembre Cairoli si era trasferito per gli allenamenti.

Claudio, esattamente per quale motivo sei andato negli Stati Uniti?
«
Volevo rendermi conto che fosse tutto a posto sia per Antonio che per il meccanico, come si erano ambientati e che non ci fossero problemi con il materiale e i ricambi. Inoltre ho visto il circuito dove Tony si prepara, e abbiamo verificato il suo programma di allenamento».

Per la prima volta hai potuto anche assistere di persona ad una gara di Supercross.
«
E' stata una bella esperienza, il cross indoor è un grande spettacolo, c'è tantissimo pubblico e un'atmosfera molto diversa da quella che c'è nelle gare tradizionali anche perché gli spazi sono enormi, diversamente dai Supercross europei dove il circuito è molto più compresso. Rimango sempre dell'idea che il Motocross che si corre sulle piste all'aperto sia sempre più bello, però capisco anche il fascino che il Supercross è in grado di trasmettere a livello di show».

Quando eri li sei riuscito a tenere a freno la voglia di correre di Antonio?
«
Sì, e ci è dispiaciuto non farlo correre. D'altronde è stata una decisione presa di comune accordo con la KTM per salvaguardare il programma del Mondiale, avremmo voluto far contento Tony e dargli il permesso per fare un paio di gare Supercross ma anche alla luce dell'incidente successo a Musquin abbiamo ritenuto che il rischio fosse troppo alto».

Come hai trovato Tony?
«Bene, grazie alla quasi assenza di pioggia ha girato abbastanza assieme a tanti piloti e su piste più veloci di quelle che abbiamo in Europa. Attualmente abbina la palestra a sedute in pista con delle manche molto corte per riprendere bene il feeling con la moto, per sgranchirsi un po' e prendere velocità. Si è trovato con Barragan, Desalle, Searle, ma ha girato anche sulla pista supercross della KTM».

Quando è previsto che  entri nel pieno della sua forma?
«
Quest'anno la stagione è lunga e abbiamo calcolato che sia al massimo del suo potenziale un pochino più tardi del solito, quindi l'abbiamo presa con più tranquilla».

Come procede invece lo sviluppo della  SX-F 350?
«
Per buona parte la moto era già ad un ottimo punto, prima di partire per la California abbiamo lavorato un po' su tutto, dal motore alle sospensioni, per ottimizzare le prestazioni generali. I test ora li sta portando avanti Nagl che sta girando in Spagna, quando Antonio rientra in Italia ci riuniamo tutti insieme e faremo dei test finali».

Ti sei visto con Roger De Coster?
«Sì, abbiamo parlato un po' ma era molto impegnato per seguire il Supercross e non l'ho voluto disturbare più di tanto anche perché ogni fine settimana ha una gara. Nella sede della KTM America avevamo tutto a disposizione e quindi ho cercato di portargli via meno tempo possibile».

Ti è piaciuto lo stile di vita americano?
«A dire il vero non più di tanto, io sono abituato a una città antica e ad un modo di vita tradizionale, mentre la le situazioni e le culture sono le più diverse anche se poi tutto è più prevedibile e schematico. Per uno come me anche il mangiare rappresenta quasi un problema».

Certo sono meglio le fettuccine dell'hamburger.
«Direi proprio di sì, anche per questo amo dove vivo. Per un pilota però le cose sono diverse, perché il tempo è bello, hai tante piste dove poter girare, e il Motocross in generale è più sentito, per cui è più facile dedicarti al 100% al tuo sport».

Qual'è il vostro programma prima dell'inizio del Mondiale?

«Faremo un buon allenamento disputando tutte e quattro le gare degli Internazionali d'Italia, dopodiché faremo le valige per il GP di Bulgaria».

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