Giuseppe Luongo: "Ridurremo la cilindrata della MX1"

Giuseppe Luongo: "Ridurremo la cilindrata della MX1"
Il patron della Youthstream ci ha aggiornato sugli sviluppi che il Motocross iridato avrà nei prossimi anni, ad iniziare da una riduzione della cilindrata in quella che sarà la MxGP | M. Zanzani
10 maggio 2013

 

In linea coi tempi e con la comunicazione che cambiano alla velocità della luce, anche il Motocross ha la necessità di avere una evoluzione. L’esigenza di renderlo competitivo rispetto ad altri sport, di rinfoltire i partecipanti e di attrarre nuovi sponsor senza i quali non è pensabile effettuare una attività ad alti livelli, costringe a studiare nuove formule e regolamenti come ha illustrato a Moto.it il responsabile Youthstream Giuseppe Luongo.


«Per il futuro e per il bene del motocross abbiamo aperto il dialogo con tutti – spiega il manager a capo del Mondiale cross - Case, team, partner, media. Abbiamo ascoltato a 360° cercando di valutare pro e contro in quanto quando si propongono dei cambiamenti consistenti c'è sempre chi ha delle buone idee ma anche chi guarda solo i suoi interessi. Oggi ci siamo fatti un'idea generale, che porteremo avanti nella discussione con la FIM e con le Case che si terrà in Svizzera il 19 giugno. La nostra proposta è di avere uno spettacolo di un’ora, sul tipo del calcio o della MotoGP, spendibile sulle televisioni più importanti del pianeta. E’ il formato ideale per attrarre anche il pubblico non specializzato, dove si avranno degli highlights della MX2 e la finale in diretta della classe regina che andremo a chiamare MxGP. Ci saranno lo stesso due manche, ma la prima sarà più corta e con un punteggio inferiore, mentre il main event sarà l’evento principale che conterà per la vittoria del GP e per il podio. Stessa cosa per la MX2, che fungerà da classe promozionale.

         

La nostra proposta è di avere uno spettacolo di un’ora, sul tipo del calcio o della MotoGP, spendibile sulle televisioni più importanti del pianeta

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Sussiste però un problema fondamentale, che è il difficile passaggio dalla MX2 alla MX1. Mentre vediamo che nelle altre categorie i piloti non hanno problemi al salto di classe, l’ultimo scalino rappresenta spesso un salto troppo impegnativo perché le 450 sono diventate moto troppo potenti e difficili da gestire anche per piloti di una certa esperienza, specie nell’arco di una gara di una quarantina di minuti. E questo non va bene ne per la sicurezza degli atleti che per il valore dello sport, perché la moto della classe più importante del fuoristrada deve essere la moto migliore per il motocross, non tanto la più potente, perché allora invece della 450 dovremmo ritornare ad avere delle 500, bensì il miglior mix tra potenza, leggerezza, maneggevolezza, guidabilità. La 250 è perfetta, ma manca un po' di potenza per essere la moto di riferimento, per cui noi abbiamo identificato una cilindrata che potrebbe essere di 380 cc, oppure anche di 350 cc ma non vogliamo poi che si pensi che abbiamo scelto quest’ultima per favorire la KTM. E’ quindi fondamentale abbassare la cilindrata, anche se siamo consci che per arrivare a ciò ci vorranno un paio d'anni perché bisogna dare il tempo, specialmente ai giapponesi, di adattarsi e di avere eventualmente anche delle due tempi competitive come è successo nell'enduro.

Giuseppe Luongo con la moglie Ursula e il figlio David 
Giuseppe Luongo con la moglie Ursula e il figlio David 

 
In questo modo aprirebbero moltissimo le porte anche all'industria europea, che ha già delle bellissime 300 2T che potrebbero essere interessanti anche per il campionato del mondo avendo oltretutto costi di manutenzione molto più bassi. Potremmo quindi allargare la presenza a Case come Beta, Gas Gas, Sherco, come è giusto che sia perché l’interesse di tutti è che ce ne siano più possibili. Nell’ottica di aggiornare tutte le classi del Mondiale già dall'anno prossimo aboliremo la MX3 e faremo un campionato europeo da 250 a 380 cc aperto a due e quattro tempi per iniziare a vedere come va.


Per quanto riguarda il calendario invece aggiungeremo altri tre Gran Premi al di fuori dell'Europa, ci sarà sicuramente l'Australia e il ritorno del Messico, e siamo molto vicini a stringere accordi con l'Argentina, il Giappone e l'India che gradatamente entreranno a far parte del calendario. Grazie al lavoro che stiamo facendo e ai mercati che si stanno muovendo in maniera positiva vediamo che il nostro sport sta veramente crescendo, ed è giunto il momento per dare la vera svolta internazionale che un campionato del mondo deve avere».


Già nel 2007 Youthstream e FIM avevano proposto alle Case di ridurre la cilindrata della MX1, ma i giapponesi furono contrari perché dissero che ci volevano quattro o cinque anni per produrre nuovi motori, non si rischia che si ripresenti la stessa situazione?

Luongo alla presentazione della tribua Skybox
Luongo alla presentazione della tribua Skybox

«Se avessero accettato penso che oggi la MX1 sarebbe ancora più interessante e competitiva. Prendiamo il miglior pilota che abbiamo oggi: Antonio Cairoli. Non ha caso invece di una 450 ha scelto di correre con una 350, e non è da dire che lo abbia fatto perché non è capace di guidare una moto più potente, se Tony ha fatto questa valutazione è sicuramente perché si sente meglio in sella ad un mezzo più facile da guidare. Che è comunque quello che dietro le quinte sento dirmi anch’io sia dai manager che dai piloti delle Case del Sol Levante: la 250 è troppo piccola, ma la 450 è troppo grossa. I giapponesi devono capire che il mercato sta cambiando, le moto da cross iniziano a vendersi bene in America Latina, in Asia, nel Medio Oriente, dove si comprano le 250 e non quelle di cilindrate più grosse perché nessuno è in grado di sfruttarle, per cui è arrivato il momento di essere più lungimiranti e pensare al futuro. Noi lo stiamo già facendo».