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Chiusura col botto per Tony Cairoli che non ha deluso le aspettative assicurandosi i due più prestigiosi titoli degli Internazionali d’Italia. Quello MX1 l’ha ottenuto imponendosi sulla sabbia di Ottobiano dopo aver seguito per tutta la manche il compagno di scuderia Ken De Dycker che all’ultimo giro si è visto sfumare una vittoria che pareva già acquisita per lo stop della sua moto probabilmente dovuto ad un problema elettrico.
Ancora più elettrizzante la manche Elite, che lo vedeva partire a pari punti con il neo acquisto KTM Tommy Searle. Sesto al primo giro, in quello seguente era già alla caccia del rivale inglese che ha agganciato poco dopo e sul quale ha avuto la meglio dopo alcuni tentativi e nonostante i problemi di visibilità, tanto che ad un certo punto si è sbarazzato degli occhiali. Per tutta la restante parte di gara ha mantenuto il controllo della situazione e la terza piazza gli è stata sufficiente per fare suo il secondo titolo di giornata ed il lauto montepremi.
«E’ stato un buon allenamento in previsione dei GP - ha confermato il messinese - e mi ha permesso di decidere su quale moto utilizzare nel Mondiale, che sarà di nuovo la 350».
La Elite è stata vinta da Jeremy Van Horebeek che dopo la sfortuna patita nelle prove precedenti ci teneva a chiudere in bellezza il campionato. «Ieri sono andato a girare perché oggi mi volevo sentire più rilassato - ha spiegato l’ufficiale Yamaha - ed infatti avevo un buon feeling. Peccato che nella MX1 mi sia dovuto togliere gli occhiali perché si erano appannati, per cui mi sono dovuto accontentare del secondo posto che è però bastato per chiudere il campionato dietro a Tony. Nell’altra mi ero detto che se avessi avuto una buona partenza avrei cercato di vincere perché volevo arrivare al primo GP con un'affermazione visto che mi sento pronto sia fisicamente che psicologicamente, e ce l’ho fatta anche piuttosto bene visto che mi sono anche divertito».
In evidenza anche la seconda guida Yamaha Romain Febvre, terzo e secondo, e Searle il quale pur avendo subito la superiorità di Cairoli ha dimostrato di aver già raggiunto una notevole competitività ed una buona intesa con la sua KTM. Sesto nella MX1, nell’Elite Davide Guarneri si è ritirato per problemi alla sua TM, ma ancora peggio è andata a David Philippaerts che dopo aver confermato il suo ottimo stato di forma segnando il terzo tempo in prova nella prima manche a causa di due cadute si è ritirato e non essendo nei primi sei della classifica di campionato si è visto negare il posto al cancello di quella conclusiva.
Il posto d’onore dietro a Nick Kouwenberg ha permesso a Tim Gajser diventare campione MX2 davanti ai sorprendenti piloti del team JTech Jens Getteman e Kouwenberg; quarto assoluto e primo degli italiani Simone Zecchina, che ha preceduto Alessandro D’Angelo.
Nella 125 l’ha spuntata Gianluca Facchetti, che ha dimostrato di avere fatto passi da gigante al debutto nella ottavo di litro, ma il titolo è andata al bulgaro del team Marchetti Ivan Petrov che ha avuto buon gioco sul polacco Gabriel Chetnicki e sugli azzurri Filippo Zonta e Morgano Lesiardo.