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Tra le moto che hanno aperto la stagione 2018 a Riola Sardo non è passata inosservata la Honda ufficiale 250 discendente dalla vincitrice del titolo iridato MX2 con Tim Gajser, che quest’anno è affidata al 21enne neo acquisto sudafricano Calvin Vlaanderen. «La moto è praticamente l’evoluzione di quella che ha debuttato nel GP USA della scorsa stagione con Michele Cervellin - ha spiegato il manager generale HRC MXGP, Marcus Pereira de Freitas - da quel momento in poi abbiamo continuato nella ricerca per migliorare continuamente sia la ciclistica che il motore, soprattutto dal punto di vista della potenza massima, che per le quarto di litro non basta mai. I primi test li avevamo fatti in Giappone con Cervellin, che ha testato il primo prototipo anche ad Assen per poi avere il battesimo finale a Villars-sous-Écot».
A livello di ciclistica, che sviluppo ha avuto la moto?
«Innanzitutto abbiamo lavorato sul setting delle sospensioni Showa Factory, sia per quanto riguarda la forcella ibrida aria/molla dotata di steli da 49 mm, che è praticamente uguale a quella della 450, che per il mono Showa BFR, che differisce totalmente da quello di serie, è realizzato esclusivamente per il team HRC ed è riconoscibile per avere tutte le regolazioni nella parte superiore del corpo. Il telaio deriva da quello di serie, mentre i leveraggi sono ridimensionati in funzione delle preferenze del pilota. Abbiamo inoltre due diversi serbatoi in titanio, uno per le gare su sabbia, di capienza maggiorata, una cassa filtro in carbonio che mantiene però le stesse dimensioni di quella di serie, e freni Nissin ufficiali, più precisi e potenti sia per la struttura della pinza che per l’utilizzo di tubi diversi».
Per quanto riguarda il motore invece?
«Ovviamente ci siamo focalizzati sia sul basamento, con diverse soluzioni relative alla frizione, che sulla parte termica, cercando di migliorare uno step dopo l’altro anche grazie all’aiuto dell’elettronica, per soddisfare le richieste dei piloti. L’iniezione è di serie, ma ha un setting diciamo più accurato, e sono disponibili due mappature, una più e una meno aggressiva, che il pilota può scegliere anche se poi raramente il pilota la cambia in gara; ed utilizziamo il sistema di controllo della partenza tramite taglio dei giri oltre un certo regime».
Che conclusioni avete tratto dalla gara di Riola?
«Siamo stati decisamente contenti, perchè nonostante Calvin fosse piuttosto teso per questa sua prima uscita con noi, nella manche MX2 ha centrato il podio ed il 3° posto, segno che abbiamo lavorato nella direzione giusta. Soprattutto il motore è apparso già ad un ottimo livello, per quanto riguarda le sospensioni invece dobbiamo avere un riscontro più affidabile, in quanto le condizioni estreme che abbiamo trovato, specialmente nella manche Supercampione, non si trovano in un GP per cui lavoreremo ancora sul setting per avvicinarsi alle condizioni che andremo a trovare nel Mondiale».