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Grazie al discutibile regolamento che prevede ben due scarti su tre, la terza ed ultima tappa degli Internazionali d’Italia diventa solo una formalità per Tony Cairoli, al quale basta schierarsi dietro al cancello di partenza per aggiudicarsi sia il titolo MX1 (nome ormai desueto visto la scomparsa di tale categoria) che quello Elite.
L’altra cosa certa che ha confermato questo campionato di inizio stagione è l’avvio al fulmicotone dell’ufficiale KTM, che ha segnato un inaspettato quanto promettente 4 su 4. Inaspettato non certo per la mancanza di fiducia nei confronti del siciliano, ma per il qualificato elenco partenti che dava ampia incertezza ai pronostici; promettente perché un Tony così, specie nella tappa di Malagrotta, non lo si vedeva da tempo. Grintoso, motivato, velocissimo, sicuro di sé: come si dice, se son rose fioriranno.
Intanto a distanza di un anno dalla gelata tappa di Ottobiano si torna sulla sabbia lombarda che anticipa di un paio di settimane l’avvio iridato. Tolta ogni suspense alle due categorie regine, a parte la possibile partecipazione di Jeffrey Herlings ritornato in moto dopo il suo infortunio ad un polso, i riflettori sono puntati sulla 250 e sulla 125, con la prima che ha cinque piloti in grado di assicurarsi la tabella numero 1 (Jorge Prado, Michele Cervellin, Benoit Paturel, Alvin Ostlund e Julien Lieber), e altrettanti l’ottavo di litro anche se i favoriti sono i portacolori del team Husqvarna Maddii, Alessandro Manucci e Gianluca Facchetti.