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Prima le lacrime per l’incredulità, poi quelle della felicità. In pochi minuti, nella testa di Jeffrey Herlings è passata un’intera stagione di grandi e ripetute sofferenze, fisiche e mentali, che lo hanno messo a dura prova senza però scalfire la sua forza psichica ne intaccare il suo talento di campione del mondo. Una scena commovente, stemprata dall’inno nazionale olandese che ha accompagnato gli spruzzi di champagne e la sua fantastica prestazione nella tappa turca che ha segnato la sua 85ª vittoria GP.
Una affermazione non scontata, considerato che due settimane fa a Uddevalla, pur dimostrando un buon passo, Jeffrey aveva ancora lamentato uno stato di forma non propriamente ottimale, che evidentemente la sua strabordante carica di motivazione nel voler aggiudicarsi davanti al pubblico di casa l’imminente MXoN lo ha portato a bruciare le tappe e ad essere pronto già per battersi come un leone.
Lo ha dimostrato nella prima manche, dove è partito al comando ed è rimasto in testa per tutta la gara, e lo ha ribadito nella successiva, dove ha fatto sentire per tutta la gara il fiato sul collo al battistrada Glenn Coldenhoff sino ad averne ragione proprio poco prima del traguardo.
Una giornata praticamente perfetta, chiusa davanti al connazionale della KTM Standing Construct confermatosi anche nella penultima prova stagionale che lo ha portato a raggiungere Gautier Paulin 3° nella classifica di campionato dal quale dista ora 11 punti. La 3ª piazza è andata a Pauls Jonass, che dopo essere rimasto alle spalle di Herlings per tutta la prima manche nella conclusiva è terminato 5° dopo aver guadagnato tre posizioni. Solo 4° invece Tim Gajser, che nel giorno del suo 23° compleanno non è riuscito a regalarsi un piazzamento migliore causa una scivolata nella prima manche, che dopo una concitata rimonta lo ha visto chiudere 6° per poi rifarsi nella seconda, dove ha chiuso 3°.
Il neo iridato ha preceduto il grintoso Ivo Monticelli, che all’8° giro di Gara-1 ha associato l’ottimo 4° in quella seguente, seguito da Gautier Paulin e Jeremy Seewer; 14° Alex Lupino, che non è riuscito a mantenere le buone premesse della qualifica in cui era terminato 7°.
Giornata da manuale in MX2, invece, per Jorge Prado, che ha chiuso il suo “allenamento” con altri due assoluti trionfi che lo hanno portato sul podio davanti a Jago Geerts e al fresco campione Europeo Roan Van De Moosdijk, autore di due manche di notevole spessore concluse prima al 5° e poi al 3° posto.
Dietro a lui i francesi Maxime Renaux e Tom Vialle, e nei top ten anche i due veneti della Husqvarna Maddii Racing, Alberto Forato e Mattia Guadagnini, protagonisti rispettivamente del campionato Europeo 250 e 125. Il primo si è addirittura piazzato 8° assoluto dopo due consistenti prestazioni chiuse al 9° e all’8° posto, mentre il campione EMX125 ha chiuso il suo debutto nella 250 iridata con un 10° posto che rende onore al suo impegno e alla stoffa che aveva comunque già mostrato nel campionato continentale.
La seconda manche EMX2T è stata decisiva per l’assegnazione del titolo andato all’olandese Mike Kras, che in conclusione della 7ª prova l’ha spuntata per un solo punto sul campione in carica britannico Brad Anderson.
Dopo essere andato alla Courtney Duncan dopo la prima manche, il campionato WMX ha calato il sipario con la vittoria della 2ª manche della neozelandese, che nella classifica di giornata ha preceduto la danese Sara Andersen e l'olandese Nancy Van Der Veen.