McGrath: punto al podio di Genova

McGrath: punto al podio di Genova
ll ritardo con cui l'aereo è atterrato dalla California non ha creato problemi a Jeremy McGrath che nel trentennale del Supercross di Genova è arrivato in Italia motivato a dare spettacolo | M. Zanzani
13 novembre 2010

Punti chiave

 

Dopo aver involontariamente mancato l'edizione dello scorso anno, questa volta il mito del cross statunitense ha fatto di tutto per schierarsi al via del Supercross di Genova ed è pronto a battersi contro Antonio Cairoli, i francesi Gautier Paulin e Gregory Aranda, ed i connazionali Kevin Windham e Justin Barcia.

«Lo scorso anno era il giorno del ringraziamento - spiega "Showtime" - e quando mi sono messo in macchina per andare in aeroporto invece della consueta ora e mezza che ci metto normalmente ho trovato così tanto traffico che ho impiegato un'ora in più per cui non sono riuscito a prendere l'aereo. Ma correre in Italia mi piace molto e l'ho dimostrato col fatto di essere qui ora, ho un buon ricordo e parecchi trofei delle gare che ho fatto nel vostro Paese, anche della gara di Genova che trovo eccitante e divertente».

Com'è il tuo stato di forma?
«Direi molto buono, chiaramente non come quando dominavo i campionati Usa ma pur sempre sufficiente per cavarmela ancora bene anche perché anche se ho smesso di correre otto anni fa giro ancora molto sulle piste Supercross e mi alleno tanto anche con la mountain bike. La differenza principale è che ora vado in moto per hobby e non come professionista a tempo pieno perché ora mi dedico anche a mia moglie e alle due mie figlie, ma penso di essere ancora in grado di vincere o finire sul podio».

L'edizione di quest'anno ha numerosi contendenti al gradino più alto del podio, chi pensi sia il più temibile?
«Se tengo in considerazione quello che ho visto nel campionato Windham e Barcia dovrebbero essere i più forti ma non ho un punto di riferimento reale perché quest'anno Kevin si è sempre allenato in Louisiana e Justin in Georgia mentre io ho sempre girato in California. Però recentemente ho girato con Chad Reed e Trey Canard, per cui ho avuto modo di vedere a che punto è il mio passo e devo dire che è come il loro per cui vista la mia età devo proprio ritenermi soddisfatto».

Hai seguito quello che ha fatto quest'anno Antonio Cairoli, sai che eri il suo idolo quando era giovane?
«So che è un pilota molto in gamba ma non l'ho mai visto dal vero bensì solo in tv. Il fatto di essere stato il suo pilota di riferimento però mi lusinga, ed è esaltante pensare di trovarmi a battermi con lui. Non so però cosa aspettarmi perché il supercross è diverso dal cross tradizionale».

Che pezzi speciali hai portato dagli Usa per la tua Honda CRF?
«Sospensioni, impianto di scarico, frizione e la centralina perché cambiando la marmitta la carburazione diventa più grassa ed è necessario usare un diverso tipo di jetting».

Cosa ti sembra la pista preparata da Armando Dazzi per il Supercross di Genova 2010?
«Bella, considerato lo spazio a disposizione hanno fatto un'ottimo lavoro. Non è tanto dissimile da quelle che abbiamo negli Stati Uniti, e penso che ci sia modo di fare una bella gara e dei bei numeri».

Ti ricordi il pubblico italiano?
«Certamente, mi ricordo che sono veramente "crazy", ma fanno anche divertire un mucchio perché sono davvero calorosi. Ho tanti bei ricordi delle gare che ho fatto in Italia, perché ho sempre avuto tanti tifosi che tenevano per me. E quest'anno sarà ancora più eccitante perché credo che molta gente pensi che mi sia scordato come si guida la moto, ma non è proprio così….».
 

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