Motocross delle Nazioni 2015. Francia contro USA

Motocross delle Nazioni 2015. Francia contro USA
L’appuntamento Mondiale a squadre vede favoriti i transalpini che hanno come obbiettivo prevalere sull’agguerrito team statunitense. L’Italia punta sui giovani
24 settembre 2015

Chiusa la parentesi iridata con l’assegnazione dei titoli a Romain Febvre (MXGP) e Tim Gajser (MX2), rimane ora da definire a quale formazione andrà la Coppa Chamberlain che svetterà al Motocross delle Nazioni. L’attesa gara a squadre si presenta per la 69ª volta con tutto il suo fascino e il carico di aspettativa che si porta dietro con la solita sfida Europa vs Stati Uniti che unisce e al tempo stesso divide le due scuole del cross internazionale.

 

All’evento di quest’anno si attende il tutto esaurito dovuto in parte agli spettori provenienti da ogni angolo del mondo, ma soprattutto per i previsti numerosissimi tifosi locali che vogliono vedere i propri beniamini sul gradino più alto del podio. I pronostici sono infatti tutti per il neo iridato MXGP, il vice campione Gautier Paulin e l’ex campione del mondo MX2 Marvin Musquin pronti a rinverdire il successo ottenuto dalla formazione francese lo scorso anno in Lettonia.

 

Tra le 37 nazioni iscritte la seconda favorita in lista è ancora una volta quella degli Stati Uniti, anche se l’ultima affermazione dei piloti d’oltreoceano è stata nel 2011 quando Blake Bugget, Ryan Villopoto e Ryan Dungey si imposero proprio in Francia. Questa volta gli statunitensi si presentano con tutti portacolori Yamaha: il “capitano” Justin Barcia e i giovani Cooper Webb, andato a podio nella 450 del GP di Glen Helen, e Jeremy Martin sfortunato protagonista della scorsa edizione di Kegums che lo vide fratturarsi un piede al suo debutto nella categoria.

 

Puntano al podio anche la squadra inglese, che vanta Shaun Simpson, Max Anstie e lo scozzese emigrato in USA Dean Wilson, e quella belga che però dopo le defezioni di Clement Desalle e Kevin Strijbos per infortunio si presenta con Ken De Dycker, Jeremy Van Horebeek e Julien Lieber.
 

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L’assenza di Tony Cairoli, che ha preferito gettare la spugna a causa delle sue condizioni fisiche non al 100% che non avrebbero garantito al Team Italia un risultato di squadra all’altezza delle aspettative, ha invece rivoluzionato i piani della FMI che non potendo contare su di un gruppo con aspirazioni da podio ha preferito puntare su di una formazione di giovani per fare loro esperienza in previsione di un futuro passaggio di consegne. I colori azzurri vengono quindi rappresentati da Ivo Monticelli (MXGP), Michele Cervellin (250) e Samuele Bernardini (Open), diretti da Thomas Traversini che li aiuterà a dare il meglio di se in questa gara che oltre che corsa va interpretata con attenzione anche a livello di regolamento e strategia.

 

Altre squadre si presentano “zoppe”, e quindi senza le stesse aspirazioni che avrebbero potuto sfoderare con la lista completa dei propri portacolori, come la Germania, costretta a fare a meno di Ken Roczen, e la Svizzera che si è vista mancare Arnaud Tonus.

 

 

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