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Herlings si è schierato dietro al cancello di partenza dell’ultimo GP con la speranza di mantenere la leadership MX2, ma i primi contatti con la dura pista messicana sono stati piuttosto sofferti. Perché la frattura del femore è chiusa ma non perfettamente saldata, ed il chiodo che gli è stato inserito agisce sul muscolo della gamba provocandogli dolore e instabilità. Per questo ha compiuto solo pochi giri nelle prove e libere e altrettanti nella manche di qualificazione, risparmiando forze e rischi per il clou della gara quando dovrà totalizzare almeno 17 punti nel caso il compagno di scuderia Jordi Tixier si esibisca in una improbabile doppietta.
Come se non bastassero i postumi dell’incidente che lo fanno camminare visibilmente claudicante, venerdì Herlings ha passato il giorno del suo compleanno sempre in aereo, visto che il ritardo dovuto al meteo lo ha fatto arrivare all’una di sabato mattina accumulando ulteriore stress e stanchezza. Tixier ha invece corso libero psicologicamente dal sentirsi in dovere di vincere il titolo visto che il suo pensiero primario è stato quello del fratello caduto con la moto da cross pochi giorni prima e rimasto paralizzato agli arti inferiori.
La sua è stata una corsa dedicata al proprio consanguineo, che ha disputato al comando dall’inizio fino al traguardo dove ha preceduto Dylan Ferrandys, Romain Febvre e Valentin Guillod.
Anche la qualifica MXGP non ha avuto storie, grazie alla maiuscola prestazione del protagonista del GP precedente Max Nagl che per tutta la gara ha corso davanti ad Antonio Cairoli, Kevin Strijbos, Gautier Paulin e Jeremy Van Horebeek. Il sesto posto è andato ad uno strepitoso Guarneri che ha difeso la sua posizione a denti stretti, mentre David Philippaerts è terminato 12°.
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