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Arrivato piuttosto in sordina dalla lontana Brisbane, Mitch Evans ha bruciato le tappe, ritrovandosi nel ruolo di secondo pilota del Team HRC dopo appena un paio di stagioni nella MX2. Educato, gentile, sempre disponibile e col sorriso in faccia, l’ufficiale Honda aveva aperto la stagione in sella alla 450 prima firmando il posto d’onore nella MX1 e nella Supercampione degli Internazionali d’Italia, e poi segnando un promettente 5° posto nell’apertura britannica del Mondiale, con un 3° nella manche d’apertura prima di finire coinvolto nell’ammucchiata alla partenza nel terribile e insensato rettifilo di partenza del tracciato olandese di Valkenswaard. Nella caduta collettiva Mitch si è lussata la spalla destra, che i medici australiani hanno rimesso a nuovo, come confermano le sue parole in un’intervista rilasciata al suo team.
«L’articolazione è in pieno recupero – ha spiegato Evans – ora devo lasciare che la cartilagine riprenda consistenza. Sono già soddisfatto del mio raggio di movimento, che è già il doppio di chi sottopone a un tale intervento chirurgico, quindi è un segno davvero positivo: anche perché dovrebbe velocemente migliorare con gli esercizi che mi ha consigliato il mio fisioterapista Filippo Camaschella, che è molto contento dei progressi che sto facendo. Oltretutto non ho nessun dolore, quasi non mi sembra nemmeno di aver subito un intervento chirurgico, per cui direi che tutto sta procedendo al meglio, anche se durante la giornata la spalla la tengo a riposo e faccio solo gli esercizi quattro volte al giorno».
Sei comunque in grado di allenarti e rimanere in forma?
«Posso pedalare, ma non sono in grado di correre a piedi, mentre mi è permesso di fare pesi su qualsiasi altra parte del mio corpo, purché non coinvolga la spalla; quindi un paio di giorni fa ho iniziato a fare ciclismo indoor per mantenere la mia forma fisica di base, e poi, una volta che la spalla inizia a sentirsi meglio, andrò ad aggiungere allenamenti di maggiore intensità per provare a replicare il tempo in bici che mi manca, in quanto ora è a bassa intensità, giusto per far muovere di nuovo il corpo. Attualmente la mia priorità è rimanere concentrato solo sulla spalla, e non mi sto preoccupando del calendario MXGP, anche perché non so quando sarà possibile tornare di nuovo in pista: spero comunque che quando succederà io sia già sufficientemente in forma».
Quando hai in programma di tornare dall'Australia?
«Non credo che si possano ancora fare previsioni, visto che si naviga ancora giorno per giorno e che dipende dalle decisioni presi dai vari governi: vedremo quando sarà permesso di tornare in altri Paesi senza periodi di quarantena».
Ora sei a casa per la maggior parte del tempo, hai trovato qualcos'altro per passare il tempo?
«Recentemente abbiamo fatto un puzzle da 1.000 pezzi che ha richiesto molto tempo, ed ora ne stiamo facendo un secondo: per ora cerco di tenere lontana la noia in quel modo. È come essere di nuovo un bambino, giocare a giochi da tavolo a casa, riposarsi: non si fa granché, ed è una situazione difficile, ma sto anche cercando di sfruttare il tempo per studiare la scienza e la nutrizione, qualcosa da portare avanti dopo la mia carriera agonistica».
Qualche parola per i tuoi fan?
«Penso che sia importante per tutti seguire le linee guida del proprio governo durante questo periodo difficile, e il messaggio #RidersAtHome che la FIM ha voluto dare in attesa di poter riprendere le gare. È importante che le persone rimangano al sicuro e riducano i rischi inutili, così il ritorno alle corse sarà più veloce e piacevole».