Doppietta di Gajser nella gara di apertura del Mondiale MXGP. Sul podio Febvre e Bobryshev. 5° di giornata Cairoli. Nella MX2 podi identici in Gara1 e Gara2: Herlings, Ferrandis e Jonass
Ci ha pensato Tim Gajser a tagliare subito la testa al toro: due secche e indiscusse vittorie (che in vita sua non aveva mai ottenuto) e a quel paese chi dava per favoriti tutti gli altri. Effettivamente il neo campione del mondo MX2 sloveno ha lasciato tutti a bocca aperta per la facilità e naturalezza con la quale si è assicurato la tabella rossa di leader della MXGP, pianificata fin dalla giornata di qualifiche che lo ha visto subito protagonista.
Le due manche di gara hanno solo confermato il suo potenziale, che ha saputo sfruttare al massimo tenendo a bada la pressione alla stregua di un pilota già navigato. La prima manche lo ha visto seguire del orme di Evgeny Bobryshev fino a metà gara per poi sbarazzarsene e andare dritto al traguardo senza intoppi, in quella successiva è stato ancora più risoluto perché ha preso subito le redini della situazione e ha mantenuto il comando sino alla bandiera a scacchi.
Seconda piazza per Romain Febvre, che si è dato da fare ma non voluto fare pazzie, e terzo Bobryshev che si è mantenuto sui livelli espressi in questa prima parte di stagione raccogliendo un 2° ed un 3° posto di tutto rispetto. Tony Cairoli è finito 5° dietro al coriaceo Jeremy Van Horebeek, e più di così non poteva fare considerando che era salito in moto solo quattro volte dopo essere stato tenuto a riposo prima dall’incidente alle costole e poi al braccio. La prima l’ha fatta più al risparmio per salvaguardare la forma e prendere le misure in quella che era per lui la prima gara della stagione, nell’altra invece si è spremuto di più e dopo essere stato 3° e 2° ha concluso 4°.
Giornata storta invece per Gautier Paulin, nella prima rimasto sottotono e piazzatosi 10° nell’altra appiedato dalla sua Honda HRC nelle prime battute di gara. Come da programma Clement Desalle è partito ma solo per prendere qualche punticino e ha mantenuto l’obbiettivo portandone a casa tre nonostante un braccio fuori uso.
Nella MX2 lo scatenato Jeffrey Herlings ha fatto vedere di essere tornato quello di un tempo, velocissimo, scanzonato e sicuro di sé, ed il risultato sono state due indiscusse vittorie che lo hanno piazzato subito al vertice del campionato.
E’ vero che Dylan Ferrandis è arrivato in Qatar con la schiena fuori posto e che i suoi due posti d’onore suonano quasi come una vittoria morale, ma l’imbarazzante distacco che Herlings ha rifilato in entrambe le manche al francese della Kawasaki che quest’anno corre con Showa e motore elaborato Cosworth è stato talmente ampio che parla da solo.
Bravo anche il lettone Pauls Jonass, che si è presentato reduce da un infortunio ad un dito e quindi a corto di preparazione fisica tanto da chiudere la seconda manche con una vescica ad una mano grande quanto un cratere e nonostante ciò è finito terzo in entrambe le manche. Conferma anche per l’ufficiale Suzuki Jeremy Seewer, sorpresa invece per il belga Brent Van Doninck che si è meritato un bel 5° posto alle spalle dello svizzero, e soprattutto per Samuele Bernardini che si è stabilmente inserito nei top ten finendo prima 7° e poi 10° dopo essere stato tirato fuori alla prima curva dopo la partenza.
Nonostante le aspettative che davano per favorite la Honda di Kiara Fontanesi e la Kawasaki di Livia Lancelot la classe femminile è risultata un monopolio Yamaha grazie alla neozelandese Courtney Duncan che al debutto iridato si è presa il lusso di battere entrambe le campionesse del mondo. La francese ha chiuso entrambe le frazioni seconda, mentre la parmense ha fatto un brutto volo nella prima manche che l’ha relegata all’11° posto mentre nella seconda ha preso fiato e nonostante le ammaccature ha tagliato il traguardo 3ª.
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