Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
E’ un pistone lunghissimo in stile statunitense, quello che attende la carovana della decima tappa iridata MX. Un tracciato suggestivo che si affaccia sul Mar Nero e che si differenzia da quelli d’oltreoceano per il fondo di terra dura e sassosa, ma anche questo capace di dare soddisfazioni a chi è abituato a tenere aperta la manetta.
Ad iniziare da Tony Cairoli, che ritrovata la perfetta condizione fisica e di conseguenza anche quella psicologica sta costruendo la sua stagione capolavoro che dovrebbe spianargli la strada verso il suo nono titolo Mondiale. Grazie agli alti e bassi dei suoi avversari, a partire da Jeffrey Herlings protagonista di un inizio di stagione al rallentatore. Oltretutto l’ufficiale KTM può ora correre con oculatezza e senza bisogno di strafare visto il margine di 50 punti di vantaggio accumulati in campionato e l’assenza forzata di Tim Gajser, suo avversario più tosto, il quale dopo le cadute di Kegums e Teutschenthal e la conseguente frattura alla spalla dopo quello della Francia è costretto a rinunciare anche al GP della Russia.
Un duro colpo per il campione in carica sloveno, che a questo punto si vede sfumare la possibilità di puntare al bis, e pure per l’HRC che dalla tappa tedesca era già stata costretta a rinunciare ad Evgeny Bobryshev messo KO dalla rottura di una clavicola. Per fortuna che il coriaceo pilota russo potrà schierarsi nel GP di casa, anche se ovviamente a sole tre settimane dal suo infortunio è lecito non pretendere più di tanto.
Via libera quindi agli altri protagonisti della classe regina, da Clement Desalle a Gautier Paulin, Jeremy Van Horebeek e lo stesso Romain Febvre che ancora rincorre la sua prima vittoria stagionale. Senza scordare Jeffrey Herlings, sempre più forte e consistente da essere arrivato in un baleno all’8° posto iridato ad una manciata di punti dal 6°.
E poi c’è l'MX2, avvincente come non succedeva da prima del dominio di Herlings. Ora c’è una manciata di giovani scalpitanti che ad ogni gara si contendono il podio col coltello tra i denti, lasciando poco spazio ai pronostici. La costanza prestazionale, e ovviamente la sua notevole competitività, stanno dando ragione a Pauls Jonass visti i 43 punti di margine accumulati nei confronti di Jeremy Seewer, che però ad ogni GP se la deve sudare perché anche Thomas Olsen e Benoit Paturel, non gli fanno sconti, pronti a strappargli il primato.
Con occhio vigile c’è anche Michele Cervellin, che ha fatto vedere cose buone tanto da conquistare nonostante qualche acciacco fisico il provvisorio 11° posto in campionato, ma che ha i contenuti per aspirare a scalare ulteriormente la classifica se sarà capace di mantenere costanza e concentrazione sino alla fine.