L’olandese la spunta su Tomac e Cairoli, e rimanda al GP d’Olanda il tentativo del siciliano di chiudere in anticipo il campionato; il pilota di casa Hampshire centra una sorprendente doppietta nella MX2
Nonostante il consistente vantaggio, a Tony Cairoli i 101 punti di vantaggio sul suo inseguitore non sono bastati per aggiudicarsi il titolo MXGP con due gare in anticipo. Colpa della forte determinazione di Jeffrey Herlings, che si è fatto in quattro pur di rimandare ulteriormente la possibilità al leader del campionato di fregiarsi del suo nono riconoscimento iridato.
Lo ha fatto nella prima manche, con una consistente rimonta da metà gruppo che già al sesto passaggio lo ha portato sino alla seconda piazza tenuta stretta sino al traguardo, ed è stato davanti a Cairoli anche nella decisiva seconda frazione, riducendo così il suo distacco dal capoclassifica alle 96 lunghezze che non hanno garantito in anticipo all’azzurro il titolo, essendoci ancora in palio 100 punti suddivisi nelle prossime prove olandese e francese.
Da parte sua Cairoli ce l’ha messa tutta, tanto che dopo un ventina di minuti dal via dell’ultima manche aveva la matematica dalla sua parte, dopo essere scattato al comando ed aver tenuto a bada Herlings fin dalle prime battute di gara. I due hanno fatto gara a sè, con un passo fantastico che neppure il caldo afoso e l’umidità pazzesca hanno scemato, finché una scivolata dell’azzurro ha fatto svanire ogni sua velleità, perché il rookie della categoria ne ha subito approfittato per portarsi al comando rimanendoci sino alla fine.
Herlings è quindi salito sul gradino più alto del podio seguito, da Cairoli e da Eli Tomac, che si è svegliato rispetto al giorno prima facendo sua la manche d’apertura sfruttando la sua partenza in testa al gruppo, e il testa a testa dei due protagonisti della MXGP. Nella seconda manche è stato ancora protagonista tagliando il traguardo 3°, ma a fine gara il campione statunitense ha ammesso che la velocità dei due ufficiali KTM era talmente alta che anche se gli fosse partito davanti non sarebbe stato in grado di tenerseli dietro.
Alle sue spalle hanno concluso Tim Gajser, 4° e 7°, e i due Max della Husqvarna, rispettivamente Anstie e Nagl, mentre Gautier Paulin, dopo essere stato protagonista di un pauroso “volo ad angelo” in Gara-1 (guarda il video) conclusosi ai box fortunatamente senza conseguenze, nella prova successiva è terminato 4° mantenendo così un solo punto di vantaggio su Clement Desalle, col quale è in bagarre per la terza piazza iridata.
Brutta caduta nella prima manche anche per Romain Febvre, che ha subìto una dolorosa botta al collo per colpa della quale ha preferito non partire nella successiva per non peggiorare la situazione, e per Arminas Jasikonis, che nella pesante caduta nel giro d’apertura della frazione iniziale si è procurato la lussazione del femore destro.
MX2
La MX2 ha registrato l’inaspettata supremazia del pilota della Florida RJ Hampshire, che in sella alla Honda Geico che si è riscattato della sua sfortunata stagione Supercross Costa Est - dove è terminato 19° in seguito ad un infortunio - vincendo entrambe le frazioni. L’inusuale classifica di fine giornata ha visto chiudere al posto d’onore l’australiano Hunter Lawrence, seguito da Thomas Covington e Jeremy Seewer il quale ha sottratto cinque punti al leader Pauls Jonass, penalizzato in apertura da una caduta alla partenza che lo ha impegnato in una stancante rimonta dall’ultima alla 10ª posizione, per poi chiudere 5° completamente esausto. Ancor peggio è andata al compagno di scuderia Jorge Prado, talmente provato da caldo e umidità da essere costretto ad abbandonare la prima manche e a far da spettatore nella successiva. Solo 16° Michele Cervellin, che in apertura è stato appiedato da problemi meccanici.
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