MX 2018. Cairoli: "E’ stato l’orgoglio a farmi dare tutto"

MX 2018. Cairoli: "E’ stato l’orgoglio a farmi dare tutto"
L'infortunio alla mano riportato una settimana fa ha condizionato la gara di Cairoli. "ho stretto i denti cercando di arrivare più avanti possibile e ho guadagnato punti importanti"
9 luglio 2018

Antonio, solo sette giorni fa dopo la caduta di Pangkal Pinang a causa della sublussazione del pollice non sapevi neppure se saresti riuscito a stringere il manubrio e invece oggi hai fatto un miracolo!

«Effettivamente questa settimana è stata davvero dura, ho solo provato ad andare in scooter ma già quello mi era difficile, quindi oggi mi aspettavo di soffrire di più ed invece grazie al supporto dei medici della FIM e alle varie infiltrazioni sono riuscito a salvare la giornata e a portare a casa dei buoni punti. Ieri però nelle prove libere è stato un disastro, anche perché io sono uno che guida tenendo il manubrio in modo molto leggero e le continue sollecitazioni mi davano parecchio fastidio. Ho dovuto guidare quindi più rigido, con la mano molto più stretta, ma non era la mia guida ed ho faticato parecchio anche perché il dolore c’era e la pista con quei salti giganteschi ed il terreno durissimo non ha aiutato la situazione. Tutto sommato visto che ho sfiorato il podio posso dire che è andata bene visto che avevo come obbiettivo terminare nei primi dieci».

 

Hai fatto alcuni sorpassi così decisi che pareva non fossi neppure infortunato

«E’ stato l’orgoglio a farmi dare tutto quanto era nelle mie possibilità, tra l’altro nella seconda manche sono arrivato corto nel triplo e ho dato un’altra insaccata al dito e il male mi ha costretto a rallentare indietreggiando in 9ª posizione. Poi mi sono detto che non poteva andare così e quindi ho stretto i denti cercando di arrivare più avanti possibile e alla fine mi sono piazzato 4° a pochi secondi da Gajser. Peccato perché ci mancava poco per andare sul podio, ma sono contento ugualmente perché ho guadagnato punti importanti».

 

Un orgoglio che non mi sembra tanto diverso da quello che avevi quando hai guadagnato il primo titolo e che hai mantenuto immutato anche nei successivi otto.

«Sì, l’obbiettivo è sempre quello di vincere però è sempre più difficile perché la concorrenza è sempre più agguerrita e quando hai questi piccoli ma fastidiosi infortuni è più difficile con l’età che avanza. Però sono sempre lì, oggi ho perso un po’ di punti nei confronti di Herlings, ma mancano ancora tante gare e cercherò di passare l’ultima parte di campionato sempre all’attacco».

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