Cairoli inizia la stagione con una doppietta, e in Patagonia vince davanti a Gajser e Van Horebeek. Nella MX2 vince Prado, alle sue spalle Olsen ed Evans
Tim Gajser e Romain Febvre hanno provato a mettergli i bastoni tra le ruote, ma Tony Cairoli ha tirato fuori gli artigli, e a fine giornata è salito sul gradino più alto del podio MXGP, dopo due manche tiratissime che lo hanno visto sempre protagonista.
Nella prima manche, zero problemi: partenza al fulmicotone e via a testa bassa verso il traguardo, riuscendo a contenere prima gli attacchi dell'ufficiale Yamaha Monster Energy, e poi la pressione dello sloveno di HRC, che si è dovuto accontentare di chiudere il primo scontro a due secondi dal siciliano.
Nell’altra i due avversari, entrambe dimostratisi già dal sabato ad un livello più competitivo rispetto alla scorsa stagione, hanno di nuovo provato a frenare il fantino della KTM, questa volta avviatosi 3°: ma anche in questo caso, dopo un giro da urlo, Gajser ha replicato il posto d’onore della manche precedente, mentre Febvre è uscito di scena al 5° giro con una gamba dolorante a causa di una violenta e paurosa caduta, dopo aver perso il retrotreno nella veloce zona della waves.
Il suo ritiro ha lasciato il 3° gradino del podio ad un Jeremy Van Horebeek alle stelle, non solo per essere ritornato sul podio (che non assaporata dagli inizi del 2017), ma soprattutto perché sino a due settimane prima dei GP era ancora appiedato. Il belga, al via con la Honda del team privato SR Motoblouz, aveva comunque già ottenuto lo stesso piazzamento il giorno prima sia nelle cronometrate che in qualifica, dimostrando di sapersela ancora cavare bene anche con una moto pressoché di serie.
Alle sue spalle il connazionale Clement Desalle, Gautier Paulin e Arminas Jasikonis, mentre non hanno rispettato le aspettative Jeremy Seewer, 9°, Paul Jonass, 10°, Glenn Coldenhoff e Max Nagl, rimasto a secco di punti.
Nonostante il buon potenziale espresso sabato, Alex Lupino è riuscito a concretizzare solo un 14° posto assoluto, tre posizioni più avanti di Ivo Monticelli.
Doppia affermazione anche per Jorge Prado, ma nel suo caso il distacco dal più vicino inseguitore è stato imbarazzante specie nella prima manche, dove è stato di oltre 16 secondi. In entrambe le manche ha preceduto l’ufficiale Husqvarna Thomas Olsen, che ha così chiuso il GP al posto d’onore dietro al sorprendente australiano Mitchell Evans, al suo debutto iridato e con i colori della Honda 114 della campionessa del mondo Livia Lancelot.
Nella prima manche a dar filo da torcere al tandem di testa ci ha pensato Henry Jacobi, ma poi il tedesco non è riuscito a replicare la stessa prestazione, chiudendo la frazione e la tappa sudamericana al 5° posto, alle spalle di Calvin Vlaanderen. Solo 13° invece Michele Cervellin, protagonista in apertura di tre scivolate che lo hanno relegato al 18° posto, mentre nella successiva ha praticamente mantenuto la posizione acquisita alla partenza, finendo 11°.
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