Ci si aspettava una gara dura e selettiva, e così è stato. Il caldo soffocante e l’imprevedibilità del veloce e scivoloso circuito di Orlyonok, aggiunto alla competitività delle forze in campo, ha fatto numerose vittime, ad iniziare da Evgeny Bobryshev e Clement Desalle (per entrambe frattura di una gamba), Alex Lupino caduto pesantemente in Gara-1 con conseguenze tali da impedirgli di proseguire, e lo stesso Tony Cairoli, al quale le conseguenze della caduta del giorno prima (dolore ad una costola e alla schiena), oltre ad avere minato la sua integrità fisica, gli hanno anche impedito di avere uno spazio ideale per partire nelle prime posizioni.
E così la sua giornata si è tramutata in un calvario, dal quale l’ufficiale KTM è uscito a testa alta. Purtroppo però non è stato sufficiente per mantenere il comando della classifica iridata: il 12° posto nella frazione d’apertura dopo un recupero dalle retrovie, e il 4° nella successiva ottenuto dopo aver recuperato quattro posizioni, non sono infatti stati sufficienti per fermare l’avanzata di un Tim Gajser che ha firmato la sua terza doppietta consecutiva, grazie alla quale ora è in vetta alla classifica con 13 punti di vantaggio su Cairoli.
Un’altra delle sue giornate perfette, siglata con una gara tutta al comando in apertura e con una seconda vittoria ottenuta dopo aver scavalcato il battistrada Glenn Coldenhoff al settimo passaggio. L’ufficiale HRC ha preceduto sul podio Arnaud Tonus, che ha confermato di aver ritrovato un perfetto stato di forma, ed il sempre più competitivo Jeremy Seewer, che ha dimostrato di aver finalmente assimilato la guida delle 450 centrando il suo primo podio nella classe regina.
Ben oltre le previsioni è andato anche Jeffrey Herlings, ritornato per la prima volta quest’anno al via di un GP con l’obiettivo di riprendere gradualmente il ritmo di gara. Invece è andato ben oltre le aspettative, chiudendo 4° dopo essersi piazzato 4° e 7°. L’olandese ha preceduto Romain Febvre, che dopo essersi aggiudicato la qualifica, in gara ha ipotecato il podio con il 3° iniziale, ma nella manche di chiusura ha tagliato il traguardo solo nono, a causa di una caduta nelle prime battute di gara; 15° Ivo Monticelli.
Doppio successo anche nella MX2, con Jorge Prado che continua a far valere le credenziali del suo fresco titolo. Ha infatti dominato anche l’8ª tappa Mondiale davanti all’ex leader Thomas Olsen, portando - proprio nei suoi confronti - a 20 le sue lunghezze di vantaggio. Terzo posto per il regolare Jago Geerts, che è passato 3° anche nella classifica iridata e che ha regolato la corsa di Tom Vialle, fresco del rinnovo per i prossimi due anni con la KTM ufficiale, e del fantastico Michele Cervellin, che si è battuto come un leone piazzandosi 9° e 4°.
Trasferta sofferta nella EMX250, invece, per Alberto Forato che dopo aver compromesso la prima manche con una spettacolare caduta si è rifatto nella successiva con un meritato 4° posto spuntato dopo una grintosa rimonta dalle retrovie: il che però non è bastato per mantenere la tabella rossa di leader, passata nelle mani del francese del team Honda Redmoto Assomotor, Stephen Rubini, grazie al posto d’onore spuntato alle spalle di Roan Van De Moosdijk. Giuseppe Tropepe invece ha concluso 4º assoluto, e ora è 5º in classifica
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