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Gran Premio di Valkenswaard - Motocross Mondiale
Grande spettacolo sul palcoscenico del motocross mondiale a Valkenswaard, con gare entusiasmanti ed adrenalina a mille. Pubblico delle grandi occasioni per questo quarto GP di stagione che ha vissuto momenti esaltanti da consegnare agli annali.
MX1. Tonino senza eguali
Protagonista indiscusso di questo spettacolo il siculo Antonio Tony Cairoli che con la sua guida funambolica ha esaltato tutti i presenti regalando ai suoi fan (e non solo) un vero show. Campanilismo a parte, Cairoli ha catalizzato gli sguardi di tutti i presenti. Autore di una stratosferica prestazione cronometrica nel warm up, Tony ha vinto la prima manche dopo essere stato sornione per più di metà del tempo. A cinque giri dal termine, il "click" che ha demolito i suoi avversari.
Quinto fino a quel momento, Cairoli ha dato vita ad una progressione che per i suoi avversari è risultata disarmante. Ci sono volute soltanto due tornate al messinese per prendere la testa della corsa e suggellare la vittoria con la sua "firma": il nac nac!
Per i colori italiani la lotta ingaggiata da Antonio con David Philippaerts è stata come una specie di sogno. Quello di piazzare davanti a tutti due piloti con la "P" maiuscola, ed in grado di far tremare il resto del gruppo. Sogno che purtroppo si è infranto con l'evidente calo fisico di Philippaerts che negli ultimi tre giri è passato dalla prima alla sesta posizione. A seguire Cairoli sotto la bandiera a scacchi è stato infatti Marc "Calimero" De Reuver che ha sfruttato al meglio le sue doti di "sabbiaiolo".
Terzo, in rimonta dalle retrovie a causa di una caduta l'iberico Jonathan Barragan. Al quarto posto il compagno di squadra di Cairoli, vincitore del GP d'apertura di questa stagione, l'estone Tanel Leok che proprio sul "filo di lana" ha tolto una posizione a Philippaerts.
Sei piloti in nove secondi, era da tempo che non si vedeva una gara del genere. Gara 2 partita nel segno dell'incertezza. A fare da lepre, David Philippaerts. Una guida fluida e redditizia la sua fino al sesto dei diciannove passaggi quando Ramon, suo rivale per la lotta al titolo dello scorso anno, lo ha sorpassato. Da dietro, nel frattempo, la sagoma "222" di Cairoli si faceva minacciosa.
Liberatosi della scomoda pratica De Salle (ci sono voluti tre giri ad Antonio per avere ragione dell'estroso belga) Tony è riuscito ad imporre il suo ritmo ed a recuperare terreno sul gruppo dei fuggitivi. Fuggitivi che nel frattempo avevano dovuto fare i conti con lo scatenato Barragan che, memore di errori commessi nel passato nel gestire la prima posizione, si era attestato al comando delle operazioni prendendo buon vantaggio su Ramon, costretto ben presto ad abdicare nei confronti di tanel Leok e su Philippaerts ancora in debito di forze.
Barragan vincitore con Leok secondo, la terza posizione è andata a Cairoli, che ha cosi concluso un gran recupero conquistando, nel totale delle 2 gare, gli stessi punti di Barragan che comunque passerà alla storia come vincitore del GP.
Alle loro spalle Kevin Strijbos. Il belga, passato alle Honda Martin da questa stagione, continua nel recupero dopo che la scorsa stagione era praticamente rimasto fermo per tutto il tempo. Il neozelandese Joshua Coppins ha concluso al quinto posto con Philippaerts che ha conquistato il risultato "fotocopia" della prima manche: sesto.
MX2
Se la MX1 ci riserva, e di certo non lesinerà di riservarci emozioni da qui a fine campionato, la MX2, con Cairoli emigrato nella classe regina, ne è diventata avara.
La "marsigliese" ha echeggiato nei primi due GP di stagione per mano di Gautier Paulin e Marvin Musquin, mentre il più gettonato "Stars and stripes" americano è stato suonato in Turchia per meritori Zac Osborne.
Quarto GP e quarto vincitore in MX2, a ribadire il concetto di grande equilibrio in questa stagione. Rui Goncalves, portoghese, emigrato in Belgio da tempo, dopo delle prestazioni deludenti nei primi GP dell'anno ha conquistato un successo insperato. Forse proprio lui è stato il primo a sorprendersi di questa situazione e l'entusiasmo con il quale ha tagliato (vittorioso) il traguardo della seconda manche, ne è stata la conferma. Non che in gara 1 fosse andato piano, anzi, tutt'altro, soltanto che ha dovuto fare i conti con il compagno di squadra, Shaun Simpson, dominatore di gara 1 dal primo all'ultimo passaggio.
Il britannico aveva adottata la stessa tattica anche in gara 2 ma si è dovuto arrendere ad un calo di forze. Reduce da un infortunio alla spalla in Turchia, non si è potuto allenare a dovere ed il risultato è stato che, dal vertice della corsa è dovuto regredire fino al terzo posto, che di fatto lo ha privato della sua prima vittoria di GP. Goncalves ha guadagnato cosi, vittoria di manche e vittoria del Gran Premio e dopo le opache prestazioni delle prime tre gare, si riporta prepotentemente alla ribalta delle cronache. A podio, per la prima volta questa stagione, Nicolas Aubin. Il francese, punta di diamante della Yamaha per questo campionato, reduce da una disastrosa gara in Turchia, si è ben ripreso e su un terreno a lui non molto congeniale. Dopo aver vinto a mani basse la qualifica del sabato, Aubin ha compromesso però il risultato di gara 1, cadendo quando era al secondo posto. Quinto al termine si è riscattato parzialmente nella seconda prova andando a conquistare la posizione d'onore e guadagnando l'accesso al podio. Chi invece il podio lo ha visto solo da vicino è stato Davide Guarneri. Autore di una prova maiuscola su un terreno di certo a lui non congeniale, il "pota" ha messo nel carniere una buonissima prestazione sulla sabbia olandese. In gara 1 si è preso il lusso di rimontare dall'undicesimo posto fino al terzo ma in gara 2 ha pagato caro lo scotto di aver dato fondo a tutte le sue energie dovendosi accontentare della ottava posizione. Quattordicesimo a fine GP Manuel Monni. Costretto sempre alla rimonta a causa di cadute il perugino ha concluso le due prove al dodicesimo e quattordicesimo posto.
Altre tre moto in pista battenti bandiera tricolore con alla guida Alessandro Lupino, Marco Maddii e Deny Philippaerts. Lupino, unico a punti dei tre, ha concluso la prima manche al sedicesimo posto mentre in gara 2 è rimasto sempre al di fuori della zona punti. Zona punti nemmeno sfiorata anche da Maddii e Philippaerts "junior".
Testo e foto di Enzo Tempestini