MX. David Philippaerts vince il GP d'Inghilterra

Il settimo GP di stagione riserva grandi sorprese nelle due classi protagoniste del campionato del mondo motocross
1 giugno 2009


MX1
La MX1 si è aperta ancora una volta ne segno del duello, oramai anche mediatico, tra Philippaerts e Cairoli. La F.I.M. e la Youth Stream, il venerdì precedente la gara, ha convocato i due "galletti" in una riunione formale dove sono stati consigliati di far rientrare nel lecito i comportamenti sia all'interno della pista che quelli tenuti dai due piloti all'esterno. Dopo le dichiarazioni uscite sulla stampa specializzata e sui vari forum del settore, sono stati avvisati di essere guardati "a vista" dalle telecamere dei vari circuiti e, nel caso si dovessero ripetere episodi "dubbi", potrebbero anche incorrere in sanzioni da parte delle autorità competenti. Passati dalle scrivanie alla pista, il duello tra i due nostri piloti è finito prima ancor di iniziare. Al via della manche di qualifica del sabato, Cairoli è stato vittima di una caduta quando ha affrontato la prima curva nel gruppo di testa. Antonio ha capito subito che i colpi subiti lo avevano messo "KO" ed ha preso immediatamente la via della pit lane. Subito sottoposto a controlli da parte del Dott Scevola, presente in pista, sono state escluse fratture ma la constatazione di varie e notevoli contusioni, aveva comprensibilmente dettato un certo allarmismo nel clan del pilota siciliano. Qualifica che poi è andata a vantaggio di David Philippaerts. Una gradita sorpresa invece, il ritorno in gara di Mickael Pichon. Il francese è stato richiamato nelle file del team Martin per occupare una delle due selle lasciate libere dagli infortunati Strijbos e De Reuver. Un gradito ritorno che ha comunque dimostrato, se ce ne fosse stato bisogno, l'estremo talento del francese che, pur non essendo in forma ottimale, è riuscito a concludere il GP al sesto posto assoluto dopo aver lottato nelle prime fasi delle due manche con i piloti di testa. Chi invece gli altri piloti li ha guardati tutti dal gradino più alto del podio, è stato David Philippaerts. Il campione in carica ha sfruttato al meglio la scelta della migliore posizione in griglia, per effetto della qualifica vinta il sabato, ed è riuscito a partire nel gruppo di testa in entrambe le manche. In gara 1 però si è dovuto arrendere quasi subito alla maggiore velocità di Max Nagl. Il tedesco ha imposto un ritmo elevato alla gara e Philippaerts, dopo un tentativo di aggancio, ha preferito rimanere tranquillo alle sue spalle salvaguardando il secondo posto. Posizione che invece gli si è trasformata in un batter d'occhio in quella di vertice, a causa della doppia scivolata di Nagl che è retrocesso in quarta posizione. A giovare del suo errore sono stati anche il belga Clement Desalle e lo spagnolo Jonathan Barragan che hanno concluso nell'ordine alle spalle di Philippaerts. Cairoli, penalizzato dalla posizione di partenza in griglia, defilata rispetto a quella dei piloti di testa, è riuscito a rimontare fino al decimo posto nonostante le difficoltà oggettive di sorpasso che il circuito inglese ha dimostrato. In gara due si è ripetuto lo stesso copione della prima frazione. Nagl a fare da lepre e Philippaerts ad inseguire, fermo restando il doversi difendere dagli attacchi di Desalle. Attacchi che David è riuscito a rintuzzare benissimo concludendo alle spalle di Nagl che ha vinto la manche. Primo podio per Nagl (secondo classificato) ma prima vittoria di GP nel 2009 per Philippaerts, che gli ha permesso di recuperare in un sol colpo dalla quinta alla seconda posizione in campionato. Ora sono 32 i punti che separano Philippaerts dal leader Cairoli quando siamo praticamente a metà campionato. Un Cairoli che partito a fondo gruppo è comunque riuscito a limitare i danni concludendo ottavo dopo che, nell'intervallo tra le due manche, il suo braccio sinistro aveva anche perso di sensibilità a causa dello sforzo sostenuto nella prima frazione. Cairoli che comunque ha visto in "positivo" le due gare dato che la sua partecipazione era stata messa in forse dopo la caduta del sabato pomeriggio. Chi invece vede sempre più positivo è senza dubbio Clement Desalle. Quasi in sordina, il belga, è salito al podio per la terza volta in questa stagione e soprattutto ha dimostrato di aver trovato quella continuità di rendimento che nelle scorse stagioni lo aveva un po' caratterizzato come pilota "genio e sregolatezza". Chi è stato soprattutto sregolatezza risponde invece al nome di Jonathan Barragan. Lo spagnolo, terzo in gara 1, ha commesso un errore durante il primo giro della seconda manche rimanendo coinvolto in una caduta con Aigar Leok. Riuscito a ripartire anche se dal fondo del gruppo, Barragan si è dovuto ritirare pochi giri dopo a causa del surriscaldamento della frizione della sua KTM dovuta al fatto che la leva era rimasta danneggiata nell'urto con il terreno. Barragan ha perso di sicuro una grossa opportunità per avvicinare Cairoli alla testa della classifica di campionato e nell'economia di un torneo "tirato" come questo del 2009, certi errori potrebbero fare la differenza a fine anno. La prossima settimana, in Francia, dopo la prima manche delle due categorie, inizierà il "girone di ritorno" della stagione che vedrà disputate quindici manche sulle trenta previste. Anche se è ancora presto per fare i conti, le calcolatrici dei team sono gia state "spolverate" ed inizieranno a funzionare a breve.

MX2
La sorpresa maggiore è stata quella di trovare vestito di tutto punto, con i colori del team ufficiale KTM, il francese Marvin Musquin che, improvvisamente ma non molto, è migrato dal Team NGS Honda a quello factory KTM per questioni non meglio precisate. Ovvio che le due parti reclamino ragione. Il pilota da una parte che contestava la possibilità di non poter difendere al meglio la tabella rossa conquistata sul campo a suon di risultati per oggettive difficoltà da parte del Team di supportarlo in maniera adeguata, dall'altra il Team che invece reclama il fatto di essere perfettamente in grado di fornire il necessario supporto al pilota. Dato di fatto che KTM non si è lasciata sfuggire questa ghiotta occasione per poter rimpiazzare al meglio la sua prima guida, lo scozzese Shaun Simpson, infortunato e lontano dalle gare, probabilmente per il resto della stagione. Di questa situazione se ne sentirà parlare molto nel prossimo futuro dato che il team NGS gestito da Bruno Losito ha annunciato azione legale nei confronti dell'oramai suo ex pilota. Addirittura c'è chi prevede un'azione giudiziaria gia dal GP di Francia della settimana prossima dove l'autorità francese potrebbe nientemeno precludere la possibilità al pilota transalpino di proseguire l'attività agonistica con la squadra austriaca. Chi di certo di questa situazione non ne ha fatto un dramma ed anzi, ne ha sicuramente tratto giovamento, è proprio Marvin Musquin che in Inghilterra, con una perentoria doppia vittoria ha rafforzato il suo primato in classifica generale quando, proprio la settimana prossima verrà doppiata la boa di metà stagione. Una vittoria costruita e voluta fortemente da Musquin che non ha lasciato spazio agli avversari nelle due manche disputate. In gara 1 ha condotto indisturbato i venti giri dal primo all'ultimo metro mentre in gara 2, non essendo riuscito a scattare in testa al gruppo ha lasciato sfogo al connazionale Frossard ed al nuovo compagno di squadra, Goncalves, prima di passarli entrambi (in due giri) ed involarsi verso la seconda affermazione. Un'affermazione che ha portato il suo vantaggio in classifica generale a quindici punti su Gautier Paulin. Il pilota del Team BUD Racing, sembra essere uscito dal periodo "nero" e di aver risolto le problematiche che lo avevano attanagliato durante i due GP iberici di Portogallo e Spagna. Un piccolo errore in gara 2 gli ha compromesso la possibilità di contrastare Goncalves e Musquin per la vittoria e si è ritrovato al quarto posto alle spalle dell'altro transalpino Frossard. Chi durante la settimana scorsa non avrà dormito sonni tranquilli, dato l'arrivo di Musquin in squadra, è stato Rui Goncalves che si è dovuto di colpo adattare alla situazione di ritrovarsi in casa come "amico" quello che prima era un semplice avversario. Rui di avversari ne aveva macinati parecchi soprattutto negli ultimi tre GP, dove era stato capace di salire sempre a podio, ma questa volta non è riuscito ad arginare il trio francese che ha monopolizzato la premiazione in terra inglese. Un indurimento alle braccia gli ha fatto perdere posizioni nella prima manche, conclusa dal portoghese al settimo posto. Goncalves si è poi rifatto in gara 2 conquistando la posizione d'onore che però non gli è stata sufficiente per salire a podio per quella che poteva essere la sua quarta volta di seguito. Podio che invece non ha nemmeno sfiorato Davide Guarneri. Forte della terza posizione nella generale staccato di sole cinque lunghezze dal vertice, dopo la gara di Bellpuig in Spagna di due settimane or sono, Davide a Mallory Park poteva e doveva fare di più. Quarto nella prima manche ma distanziato di circa trenta secondi dal vincitore Musquin, il "pota" in gara 2 ne ha combinate di tutti i colori. Nel primo giro ha commesso una serie innumerevole di errori che, dal quarto posto iniziale lo hanno presto retrocesso in dodicesima posizione. Rientrato nella top ten, ha poi accusato un calo fisico dovuto al suo modo di guidare, non fluido e contratto, che gli ha fatto spendere energie preziose nel corso delle prime battute di gara. Decimo classificato al termine della gara, ha accusanto un ritardo di ventuno punti dal vincitore Musquin. Punti di distacco che sono saliti a 26 in classifica di campionato. Chi invece qualche buon punto è riuscito a metterlo in carniere è stato Manuel Monni che ha portato finalmente a termine due manche senza commettere errori e soprattutto senza cadere. Il perugino è apparso rinfrancato dalla quinta posizione ottenuta in gara 1 e dal nono posto di gara 2. Una bella iniezione di fiducia per Monni che da qui a fine campionato non potrà comunque più permettersi battute a vuoto se vorrà occupare una pozione all'interno dei migliori dieci al termine della stagione. Chi invece nei migliori dieci è riuscito a navigarci nelle prime fasi di campionato ma non riesce più a sfruttare il suo potenziale è Alessandro Lupino. Il viterbese, reduce dall'infortunio patito in allenamento in Belgio mentre provava le partenze (trauma cranico e gran botta alla spalla sinistra), nella qualifica di sabato è rimasto coinvolto nella caduta di Aubin che gli ha procurato un ulteriore impatto al braccio sinistro con la conseguenza che in gara è partito, ma senza riuscire a concludere le manche della domenica. Le manche le hanno concluse gli altri due giovani della pattuglia italiana, ma purtroppo al di fuori della zona punti. Marco Maddii e Deny Philippaerts non riescono ancora ad avere un ritmo di gara che gli permetta di lottare per la conquista di un posto "al sole", ovvero all'interno delle prime venti posizioni. Parlando di giovani c'è da sottolineare che dopo i due exploit del Portogallo e della Spagna, il tedesco Ken Roczen non è riuscito a continuare nella progressione di risultati che aveva impressionato tutti gli addetti ai lavori. Il quindicenne non si è trovato bene con il tracciato inglese fin dalle prove del sabato e la nona posizione assoluta di giornata ne è la conferma.

Enzo Tempestini

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