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Imprevista e violenta, la folata proveniente dal contiguo deserto ha rischiato di mettere il bastone tra le ruote ad un GP che non tutti volevano. Un vero peccato perché la pista californiana era stata tirata come mai prima di questa prova iridata, e che invece la mattina presto si è ritrovata con gli archi Red Bull a terra, striscioni divelti, loghi letteralmente strappati.
I lavori di risistemazione dell'impianto hanno richiesto diverse ore, costringendo così gli organizzatori ad annullare un turno di prove libere e ad accorciare il secondo che è servito anche per definire l'allineamento di partenza.
Le manche di qualifica hanno messo subito in evidenza l'elevatissima velocità di percorrenza che non lascia spazio ad errori. La MX1 ha visto la fuga solitaria di Mike Alessi, che con la KTM 350 ufficiale ha prima scavalcato Max Nagl e poi ha praticamente fatto gara a sè sfruttando il suo feeling col circuito dal quale abita a poche decine di chilometri.
La sua supremazia è stata un tantino imbarazzante, visto che l'amico Antonio Cairoli (i due sono stati assieme tutta la settimana e Toni ha sempre dormito a casa del californiano) non è riuscito a fare meglio che 4°, David Philippaerts per mantenessi nelle prime posizioni è stato protagonista di una spettacolare caduta, e che il secondo posto è andato ad un altro pilota del National, Ben Townley. Le due manche ufficiali diranno se gli europei hanno giocato in difesa o se l'attuale numero 2 del National è veramente così forte e comunque ben più veloce di quanto è stato allo Starcross.
Nessuna incertezza invece per Marvin Musquin, che in un pistone come quello situato all'estrema periferia est di Los Angeles ha dato per l'ennesima volta una bella lezione di guida. Il francese ha rifilato quasi otto secondi al belga Van Horebeek e quasi dodici al sorprendente inglese Max Anstie che da qualche anno corre negli Stati Uniti. Herlings è arrivato solo 15° per una caduta, mentre Roczen 4° in attesa di sfoderare il meglio domenica. Sfortunato invece Alex Lupino, che non ha potuto schierarsi al via per problemi tecnici.