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MANTOVA - Come da pronostico scaturito dopo le tappe di Riola e Ottobiano, la classe MX1 e la Supercampione degli Internazionali d’Italia hanno consegnato lo scettro di campione a Tim Gajser.
Un risultato meritatissimo che l’ufficiale HRC ha conquistato senza lasciare scampo agli avversari nella 450, dove ha conquistato tre vittorie su tre, e imponendo il suo potenziale anche nella combinata, dove è stato protagonista con due affermazioni ed un secondo posto.
Gli è sfuggito per poco il risultato pieno anche nella Supercampione, a causa dello spegnimento della moto mentre, nell’ultima tappa, era in procinto di sferrare l’attacco per riprendersi il ruolo di battistrada che il compagno di squadra Mitch Evans gli aveva soffiato a metà gara.
Il doppio titolo ha infuso una bella dose di confidenza al campione in carica MXGP, merito anche del feeling trovato con la sua rinnovata CRF450RW messa a punto nel corso del campionato, che il primo marzo arriverà così a Matterley Basin conscio di essere partito col piede giusto.
Se da una parte dallo sloveno si poteva attendere che ricoprisse il ruolo di mattatore, non così per la seconda guida della Honda ufficiale, che al suo debutto in sella alla 450 ha dimostrato di avere una maturità impressionante sia di guida che di tattica di gara. Ad Evans è mancato solo di fare una tripletta di secondi posti nella MX1, causa una scivolata a pochi giri dal traguardo che gli ha tolto la possibilità di migliorare la sua 3ª piazza e che lo ha poi relegato al 4° posto.
L’australiano si è però riscattato nella Supercampione, che ha vinto in piena sicurezza dopo aver inseguito Gajser e averlo scavalcato forte di traiettorie veloci e redditizie, chiudendo così la giornata sul gradino più alto del podio e con due titoli di vice campione.
In entrambe le gare il podio ha accolto anche Tony Cairoli, arrivato a Mantova con l’obbiettivo di sfruttare questo suo avvio di stagione per verificare sotto stress la rispondenza della spalla infortunata in Lettonia.
Ebbene il suo risultato complessivo, 3° nella MX1 e 2° nella SC, è stato ben superiore alle sue aspettative, ma il nove volte iridato non è rimasto soddisfatto della tenuta dell’articolazione che, specie nelle buche secche, gli sta dando ancora problemi. Fortunatamente l’inizio del Mondiale sarà fra tre settimane, e il neo papà del piccolo Chase Ben è fiducioso in un ulteriore recupero.
Alle sue spalle nella 450 ha chiuso il grintoso Ivo Monticelli rinvenuto dalla 7ª piazza, che si è distinto anche nella manche di chiusura dove ha chiuso 4°, posizione che ha poi ottenuto in entrambe i campionati preceduto dal pilota della Husqvarna IceOne Arminas Jasikonis.
In evidenza anche Alberto Forato: il 5° posto assoluto di cui si è fregiato nelle due categorie ha sottolineato come l’imponente veneto se la cavi decisamente bene anche in sella alle quattroemezzo; e Alex Lupino che proprio nella manche di commiato ha ottenuto il suo miglior piazzamento del campionato: 5°.
Il 4° posto è invece stato sufficiente al francese Maxime Renaux per suggellare il titolo MX2; il pilota della Yamaha SM Action avrebbe preferito bissare la vittoria della settimana prima, e ci poteva anche stare visto il suo miglior tempo nelle crono, ma nella prima parte di gara ha probabilmente accusato il peso della responsabilità, e la sua ripresa verso fine gara non è bastata per portarlo sul podio; dopo il festeggiamento del titolo, la sua giornata si è chiusa senza fortuna, visto che è poi stato costretto ad abbandonare la SC causa una caduta alla partenza.
La contesissima gara è andata a Mattia Guadagnini, rimontato dalla 6ª posizione e passato al comando a metà gara che ha poi tenuto a denti stretti sino al traguardo, che lo ha laureato vice campione della categoria davanti al promettente Andrea Adamo nonostante la battuta a vuoto di Riola, che si è messo in luce col posto d’onore di Mantova.
Contesa sino all’ultimo la 125, che dopo l’avvincente testa a testa con Andrea Roncoli ha dato definitivamente ragione all’emiliano del team Castellari Pietro Razzini, il cui 2° posto alle spalle del suo più tenace avversario gli è bastato per assicurarsi la tabella rossa e dare un colpo di spugna alle sue ultime sfortunate stagioni bersagliate da infortuni. Il terzo podio è andato al danese Rasmus Pedersen, che ha chiuso allo stesso modo il campionato davanti al promettente Andrea Bonacorsi.