Il francese si aggiudica il GP finendo la seconda manche senza freno e col manubrio piegato, il messinese chiude la gara 13° nonostante la frattura della mano; a Gajser la MX2
Due fratture alla mano e la dislocazione del gomito sinistro non hanno piegato la forza di volontà di Antonio Cairoli che dopo la caduta in qualifica si è schierato ugualmente al via della nona tappa iridata che ha finito correndo praticamente con un braccio solo addirittura prima in 7ª e poi in 18ª posizione. Più che un miracolo un risultato che sottolinea ancora una volta la sua grandezza, come atleta e come uomo, abituato a non mollare neppure quando sembra tutto perduto.
Come ha fatto al termine di una prima manche che gli ha completamente prosciugato le energie, quando il corpo gli chiedeva giustamente di avere pietà di lui e di chiudere la giornata definitivamente. Invece la sua forza mentale gli ha fatto volatilizzare l’idea di non disputare la seconda manche, che lo ha visto schierarsi al cancello, partire, combattere fino a quando le forze glielo hanno permesso, stringere i denti e tagliare il traguardo con tre punti all’attivo che possono sembrare pochi ma che in passato alla fine di un campionato sono bastati per fare pendere l’ago della bilancia su di un pilota invece che un altro.
Grande quindi Tony, coccolato dal calorosissimo tifo dei suoi tanti fans, che lunedì andrà in Belgio per verificare la situazione dell’avambraccio e decidere la migliore terapia per il recupero. Ma notevole anche Romain Febvre, che per aggiudicarsi il suo secondo GP consecutivo ha dato fondo alla sua indole da mastino, che tra l’altro si scontra col suo aspetto da perfetto chierichetto.
Il francese, che non poteva fare migliore regalo alla Yamaha la quale in occasione del suo 60° anniversario ha fatto correre i propri piloti ufficiali con la livrea giallo/nera degli anni ’70 e che caratterizzerà le moto da cross standard 2016, ha infatti vinto in modo cristallino la prima manche, ma nelle prime battute della successiva è caduto nelle prime battute di gara dopo un contatto in aria con un avversario e nella caduta ha piegato il manubrio ed è rimasto privo del freno anteriore. Anche lui non si è perso d’animo, e nonostante i problemi tecnici ha rimontato da metà gruppo addirittura sino al 6° posto assicurandosi così la vittoria del gran premio.
Febvre è salito sul podio davanti ad un strafelice Kevin Strijbos, rientrato per l’occasione dopo l’assenza a corrente alternata dovuta ai suoi problemi ad una mano, e all’australiano Todd Waters al suo primo podio in carriera.
Ma il risultato più sorprendente della giornata è stata la 4ª posizione di David Philippaerts, che in apertura è stato il paladino del pubblico grazie alla sua fantastica partenza in pole position e al passo consistente che ha mantenuto per tutta la gara piazzandosi addirittura al posto d’onore davanti a Jeremy Van Horebeek. Peccato che nella frazione di chiusura non sia andato più in la del 7° posto, perché questa volta il podio poteva essere alla sua portata. E non possiamo immaginare quale sarebbe stata la sua contentezza e quella del suo meccanico e della fidanzata Alice, ovvero tutti i componenti del suo team completamente privato, che lasciandosi alle spalle tanti piloti ufficiali hanno avuto la soddisfazione di aver visto ripagati tutti i loro sacrifici.
Giornata agrodolce invece per Max Nagl, alle prese in Gara 1 con una caduta e relativo stop alla pitlane che lo ha costretto a chiudere solo 15° per poi vedersi soffiare da Strijbos il primo posto all’ultimo giro dopo che era rimasto al comando per tutta la gara. 14° Alex Lupino, caduto in entrambe le frazioni.
La MX2 ha confermato che l’Italia porta bene a Tim Gajser, visto che dopo quella del Trentino lo sloveno si è aggiudicato anche il GP di Maggiora. Il pilota della Honda è rimasto 3° per tutta la prima manche, per poi firmare l’albo d’oro con il 2° in quella di chiusura dietro a Jeffrey Herlings il quale ha compromesso la gara finendo 6° nella precedente.
Il leader olandese ha preceduto Jeremy Seewer e Aleksandr Tonkov mattatore della gara iniziale ma caduto alla partenza in quella dopo. Giornata storta, dovuta a scivolate, anche per Valentin Guillod che questa volta si è piazzato solo 14°. Ottima prestazione invece per Samuele Bernardini che ha visto ripagare la tenacia con cui ha corso con l’11° posto assoluto.
Inno di Mameli invece nell’Europeo 300 che ha visto svettare Marco Maddii davanti al leader belga Yentel Martens; 3° posto invece per il bravo Davide Cislaghi nella 125 vinta dal francese Maxime Renaux.
Tutto ci si poteva aspettare dalla giornata d’apertura del Gran Premio d’Italia ma non che Tony Cairoli scomparisse poco dopo la partenza della manche di qualificazione. La sua fortuita caduta nei primi giri mentre era al comando, ha così lasciato aperto la strada a Max Nagl che non si è dovuto neanche scomodare a scalzare il siciliano dalla prima posizione per aggiudicarsi il primo scontro della nona trasferta iridata.
Con Clement Desalle costretto a gettare la spugna dopo le prove cronometrate a causa del ginocchio infortunato in Francia gonfiatosi in modo spropositato, Davide Guarneri non partito per non aver avuto il nullaosta dai medici che hanno ritenuto ancora delicate le sue condizioni fisiche dopo il trauma cranico riportato in Gran Bretagna, e Steven Frossard messo KO da una caduta al sesto passaggio mentre era secondo, alle spalle del tedesco leader del campionato si è piazzato il redivivo Jeremy Van Horebeek che come Romain Febvre e gli altri piloti Yamaha ha corso con una livrea giallo/nera replica di quella adottata per le cross di Iwata 2016. Terza piazza per Shaun Simpson, mentre Febvre dopo essersi ritrovato 15° al primo passaggio ha recuperato sino a 8° precedendo Alex Lupino; sfortunato David Philippaerts, rimasto a terra nella prima chicane e rimontato sino a 17°.
MX2
Cavalcata solitaria nella MX2 per Jeffrey Herlings, che ha lo ha visto svettare su Valentin Guillod, ottimo lottatore nonostante il piede malconcio per la caduta francese, Jordi Tixier e Tim Gajser; solo 20° Ivo Monticelli.
EUROPEO 125
Nell’Europeo 125 buon 4° posto per Gianluca Facchetti e 6° Davide Cislaghi, mentre nella 300 3ª posizione per Marco Maddii e 5ª per Manuel Beconcini.
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