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Anche i campioni, persino quelli capaci di scrivere la storia delle moto, hanno il loro lato umano. Con tutte le loro paure e i loro dubbi che, anche se emergono solo a corrente alternata, si affiancano alla loro forza mentale, atletica e alle loro invidiabili capacità tecniche.
Forse è per questo che anche un fuoriclasse come Tony Cairoli lo scorso anno decise di mettere da parte la superlativa KTM SX-F 350 che lo portò a raggiungere ben cinque titoli Mondiali, in favore della 450, che sulla carta doveva garantirgli il potenziale superiore con cui far fronte all’arrivo di Ryan Villopoto (ad iniziare da partenze ancora più efficaci), il quale sulla carta doveva essere l’osso duro da battere della stagione 2015.
Purtroppo per il nostro Tonino, nonostante quello dell’americano si sia dimostrato un sonoro bluff, le cose in sella alla sua quattroemmezzo non sono andate come sperava, a causa di una serie di circostanze che col tempo lo hanno fatto riflettere sulla scelta fatta. Non tanto per la scarsa mancanza di competitività della SX-F 450, che nessuno può contestare (vista tra l’altro anche la sbalorditiva superiorità dimostrata oltreoceano con Ryan Dungey, affiancata dai buoni risultati di Marvin Musquin), bensì per quel feeling - che ha faticato a trovare con una cilindrata più impegnativa - alla quale il suo fisico e stile di guida erano abituati.
A complicare ulteriormente le cose, due infortuni che hanno rallentato la messa a punto su misura della moto da parte della sua squadra, e allungato i tempi di adattamento ad un motore di maggiore potenza e ad una ciclistica più impegnativa rispetto a quella della sua più piccola ed agile 350. Inoltre, il beneficio di migliori partenze si sono dimostrati solo sulla carta.
Pian piano è nata così l’idea di fare un passo indietro, e valutare se fosse il caso di ritornare in sella alla moto che in fondo non lo aveva mai tradito, e che gli aveva permesso di esprimere sempre al massimo il suo potenziale. E’ stato un lungo processo fatto di pari passo con tutta l’equipe del Team De Carli e con la KTM, che pare abbia portato alla conclusione di mettere a disposizione di nuovo la SX-F 350 al fantino di Patti per la 13ª prova iridata.
Soprattutto dopo l’acuto di Mantova, Tony ha infatti intenzione di dare una sterzata netta al campionato, e a Loket vuol rispolverare la sua verve e puntare decisamente alla vittoria, nonostante il circuito ceco non sia mai stato tra i suoi preferiti.
Rivederlo di nuovo alla guida della moto con cui due anni fa raggiunse il suo 8° titolo Mondiale, potrebbe essere un bene per tutti. Tony troverebbe ancora più motivazione dal ritrovarsi tra le mani il suo amato “giocattolino”, il team si sentirebbe più tranquillo, la Casa austriaca dovrebbe rallegrarsi di tornare a recitare un ruolo da protagonista anche nella classe regina, mentre i tanti tifosi di Tony avrebbero una speranza in più per rivederlo sul gradino più alto del podio. Se invece la notizia si dimostrerà infondata, ci penseranno la grandezza di Cairoli e le performance della sua attuale moto a continuare a darci le soddisfazioni che ci ha sempre dato. In fondo, attualmente è 3° in campionato con ancora 12 manche da disputare, e l’esperienza insegna che fino all’ultimo non è mai detta l’ultima.