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Un po’ per esperienza, un po’ per scaramanzia, anche se quella degli Internazionali d’Italia era stata una vittoria superlativa Tony Cairoli non si era voluto fare delle illusioni. La competitività raggiunta quest’anno l’ufficiale KTM l’ha invece ribadita anche nell’attesa apertura iridata dove lo aspettavano sulla carta almeno una decina di contenendoti che invece sulla pista qatariana sono stati costretti a gettare la spugna di fronte alla sua sconcertante velocità e sicurezza.
«Pensare che questa è la mia 14ª stagione iridata mi rende questo risultato ancora più piacevole - ha commentato il messinese - finalmente ho avuto un inverno privo di infortuni che mi ha permesso di prepararmi bene e quello di oggi è il risultato del buon lavoro che abbiamo fatto. Anche la mia KTM ha fatto enormi progressi, ed ora è molto competitiva per cui diciamo che è stato proprio un inizio alla grande per tutto il team. A dire il vero quando sono arrivato avevo un po’ di timore per lo stato influenzale in cui mi sentivo, ma è andato tutto bene perché la pista era piuttosto tecnica e sono riuscito a fare la differenza pur puntando a salvare le energie per arrivare sino alla fine con lo stesso passo. La prima manche è stata più facile, sono partito in testa, ho preso subito un po’ di margine e dopo ho fatto il mio ritmo senza problemi, mentre nella seconda pur essendo partito ancora bene ma al primo giro ho avuto contatto con Gajser. Ho subito rallentato perché mi pareva di sentire un rumore venire dalla ruota dietro, ma dopo un paio di giri ho visto che non era nulla e quindi mi sono messo alla rincorsa di Tim ma aveva preso un po’ di margine perché era molto veloce, ho aspettato e verso la fine ho dato fondo a tutte le energie che mi erano rimaste e dopo averlo raggiunto sono riuscito a scavalcarlo».
Anche lui reduce da una noiosa forma influenzale, lo sloveno ha comunque fatto vedere di essere ancora della partita aggiudicandosi una 3ª ed una 2ª posizione che lo hanno installato al posto d’onore in campionato davanti al ritrovato Clement Desalle terminato prima 3° e poi 4°. La lista degli inseguitori è quella scritta nei pronostici, formata in ordine di piazzamento da Evgeny Bobryshev, Romain Febvre, Gautier Paulin, Jeremy Van Horebeek e Jordi Tixier; usciti dallo scontro con meno soddisfazione rispetto alle proprie aspettative invece i due Max del team Husqvarna IceOne, Anstie e Nagl, piazzatisi rispettivamente 10° e 12°.
Discorso diverso invece per Jeffrey Herlings, sofferente al polso fratturato e rimasto forzatamente nelle retrovie riuscendo comunque a portare a casa 13 punti in attesa di poter ritornare a dare il 100%. Doppio zero invece per Valentin Guillod, mentre il compagno di squadra Alex Lupino ha chiuso la trasferta 17°.
Prova di forza anche per Pauls Jonass, che in entrambe le manche è stato formidabile nel contenere li attacchi del grintoso Benoit Paturel, e per il belga Julien Lieber già messosi in luce negli Internazionali d’Italia e che ha confermato di essersi lasciato alle spalle lo sfortunato incidente che l’anno scorso costrinse a restare fermo per diversi mesi causa la frattura del bacino tagliando il traguardo 3° in entrambe le frazioni davanti al danese Thomas Kjer Olsen. Grande anche Michele Cervellin, capace di lasciarsi alle spalle la tensione della responsabilità data dal debutto con la Honda HRC fregiandosi di un 5° posto molto soddisfacente. Solo 6° Jeremy Seewer, 8° Jorge Prado, e 14° Samuele Bernardini che si è messo in luce con la 5ª piazza della prima manche ma che poi è rimasto fuori dalla zona punti per la caduta alla partenza.
MXGP - Race 1 - Classification
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MXGP - Race 2 - Classification
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MX2 - Grand Prix Race 1 - Classification
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MX2 - Grand Prix Race 2 - Classification
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