MXGP. Herlings e Jonass primi nelle qualifiche in Indonesia
Il leader MXGP apre alla grande la 13ª tappa iridata ma Tonino non demorde e nonostante il forte dolore alla mano termina 5°; il primo duello tra Jonass e Prado nella MX2 vede spuntarla il capoclassifica lettone
Fa un po’ ridere pensare che i due marziani della classe regina sono entrambi infortunati ma la loro velocità e forza di volontà li mantiene a livelli incredibili. Jeffrey Herlings è incontenibile, e ha talmente voglia di diventare il nuovo campione MXGP che ogni volta che si schiera dietro il cancello di partenza non importa se sia una qualifica o una manche del GP da volersi lasciare tutti alle spalle.
E lo ha fatto anche nell’apertura della tappa di Semarang, nell’isola indonesiana di Giada centrale, dove una volta assunto il comando nelle prime battute di gara ha mantenuto la posizione controllando perfettamente gli inseguitori. Ed in modo particolare Tim Gajser, che ha confermato il suo ritorno ai livelli suoi congeniali prima aggiudicandosi il secondo tempo nella manche cronometrata e poi seguendo l’olandese della KTM dal primo all’ultimo giro terminandogli a 4 secondi di distacco.
Anche Tony Cairoli ha esibito una prestazione di tutto rispetto, considerando che è partito con la lussazione del tendine del pollice sinistro ancora fresca della caduta di Pangkal Pinang. Come al solito Tonino ha comunque fatto affidamento alla sua forza di volontà che gli ha fatto superare anche il dolore fisico visto che ha stretto i denti e si è guadagnato una promettente 5ª posizione dopo essere partito 7° ed aver scavalcato nel corso della gara Clement Desalle e Gautier Paulin.
Al traguardo lo hanno preceduto Jeremy Seewer, che ha tenuto stretta il 3° posto guadagnato inizialmente, e Romain Febvre; in evidenza col il 6° miglior tempo nelle cronometrate, Alex Lupino partito a metà gruppo ha confermato la sua predisposizione per la splendida pista indonesiana chiudendo 10°.
Subito battibecco invece nella MX2 tra i due contendenti al titolo, con Pauls Jonass il quale ha voluto far vedere al compagno di squadra Jorge Prado che non vuole mollargli l’osso, e dopo averlo fatto sfogare sino a metà gara ha poi rotto gli indugi strappandogli il comando e involandosi verso la sua prima affermazione del GP dell’Asia.
Lo spagnolo è così arrivato al posto d’onore dietro a Ben Watson e all’accoppiata Husqvarna Thomas Olsen e Covington; bene Michele Cervellin 8°, mentre Simone Furlotti non si è schierato al via così come ha fatto il tedesco Henry Jacobi.
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