L’ufficiale Yamaha non lascia scampo agli avversari e vince entrambe le manche davanti a Simpson; colpi di scena nella MX2 che registra la prima vittoria in carriera di Covington e due cadute di Jonass che lo lasciano a bocca asciutta nella seconda manche
Sempre più forte e risoluto, Romain Febvre continua a dominare le scene della classe regina che lo ha già laureato campione con due prove d'anticipo. In Messico ha di nuovo dettato legge con una superiorità disarmante, che sembra quasi voler sminuire il valore dei suoi avversari. In realtà la sicurezza, la determinazione e la tranquillità interiore che ha raggiunto gli permettono di fare cose straordinarie come ha fatto anche in Messico dove ha ribadito il suo ruolo di fresco campione del mondo. In entrambe le manche è partito secondo: nella prima ha passato Glen Coldenhoff al secondo giro e se ne andato solitario verso la bandiera a scacchi, in quella successiva stesso copione ma questa volta il malcapitato è stato Gautier Paulin che ha resistito pochissimo all’incessante incalzare del connazionale.
Entrambe le frazioni hanno visto chiudere al posto d’onore Simpson, che ha così centrato il terzo podio negli ultimi quattro GP, ed Evgeny Bobryshev protagonista nella prima parte della seconda manche di un acceso duello con Paulin sul quale ha avuto la meglio dopo che il compagno di squadra è incorso in una spettacolare caduta piuttosto simile a quella fatta da Ryan Villopoto ad Arco.
Buona quarta piazza per Jeremy Van Horebeek, ancora però alla ricerca di quella consistenza espressa lo scorso anno, che ha preceduto Coldenhoff, Paulin e Max Nagl rallentato in apertura da problemi agli occhiali.
L’atteso scontro previsto nella MX2 si è risolto in favore di Tim Gajser, il quale grazie al secondo posto conquistato sul fango messicano si porta alla tappa finale di Glen Helen con 18 punti di vantaggio su Paul Jonass. Così come nella precedente tappa olandese, l’ex leader di classifica lettone ha compromesso GP, e forse anche titolo, con una pazzesca seconda manche che lo ha visto prima partire in testa ma scivolare alla prima curva, mancando per un soffio di essere travolto da un avversario, e poi essere protagonista di una paurosa caduta in un salto dove ha mollato la moto ad una decina di metri di altezza finendo a terra per fortuna senza fratturarsi nulla e senza essere investito dagli inseguitori.
Un vero peccato per l’ufficiale KTM, dovutosi poi ritirare per i danni riportati alla moto, perché la manche d’apertura corsa nella morsa del fango lo aveva visto vincere di prepotenza e accorciare il distacco dallo sloveno della Honda. Con il quarto posto iniziale e l’affermazione in quella successiva il californiano Thomas Covington ha regalato al padre (vice presidente della Monster Energy) la sua prima vittoria in carriera.
Terza piazza assoluta, e primo podio da quando corre a livello professionistico, al francese della Yamaha Kemea Benoit Paturel penalizzato negli ultimi due anni da infortuni, che ha preceduto Jonass e Max Anstie, secondo in Gara 1 ma solo 11° in quella di chiusura per una caduta al primo giro e il conseguente danneggiamento della leva del freno. 11° Samuel Bernardini e 13° Ivo Monticelli penalizzato da problemi intestinali.
La conquista del titolo in anticipo non gli è bastata: ora Romain Febvre vuole chiudere in bellezza anche gli ultimi due GP della stagione, ad iniziare proprio da quello messicano che ha ipotecato facendo sua la manche di qualificazione. La sua è stata oltretutto una vittoria facile, visto che dopo essere partito in testa ha controllato senza problemi i suoi avversari, ad iniziare dal connazionale Gautier Paulin che gli è rimasto alle spalle per tutta la gara.
Terza piazza per Shaun Simpson, che a forza di buoni risultati si è ben meritato una KTM ufficiale per il 2016, il quale si è assicurato la posizione a metà gara dopo aver scavalcato Evgeny Bobryshev. In scia lo scozzese si è trascinato Max Nagl, che ha corso buona parte della gara con la lente del roll-off fuoriuscita, Glenn Coldenhoff e Bobryshev.
MX2
Posizioni decise fin dal primo giro invece nella MX2, che in attesa di vedere i fuochi d’artificio per contendersi i preziosi punti delle prime posizioni da parte dei contendenti al titolo ha visto Pauls Jonass guidare in modo sopraffino e aggiudicarsi la manche davanti a Julien Lieber, Thomas Covington, Tim Gajser e Max Anstie rinvenuto dall’8ª posizione; 13° posto per Samuele Bernardini, che si è tenuto alle spalle Ivo Monticelli.
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