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Red Bull TV, la media house del colosso degli energy drink, ha annunciato di recente il rilascio di una nuova stagione della sua serie "MX World". Dedicata alla Casa di Mattighofen, partner da sempre di Red Bull, si chiama appunto "The KTM Diaries". Assieme a Jeffrey Herlings, Jorge Prado, Tom Vialle e Rene Hofer c'è naturalmente Tony Cairoli, che in un'intervista a Insider Sport ha raccontato come sia trovarsi dall'altro lato della telecamera e come in effetti una serie TV possa aumentare la popolarità dello sport.
Divisa in sei diversi episodi, la nuova stagione della docu-serie (quindi una vera e propria serie TV e non un film unico come Undaunted) presenta un dietro le quinte dei protagonisti del cross, fra cui appunto il nostro Cairoli.
"È una serie molto interessante, perché fa vedere tante cose che alle gare non si percepiscono. Alcune parti sono molto personali, i fan così possono vedere il lato interno delle corse. In alcuni momento è stato molto impegnativo, perché bisogna già fare tantissime interviste durante le settimane di gara, quando normalmente non si vuole parlare con nessuno, mentre a volte è stato divertente e bello allontanarsi dalla routine delle gare. Avevo gli operatori dietro in ogni momento, ma quando sei in gara non ci pensi granché - vai avanti con il tuo lavoro."
Cairoli spiega soprattutto quanto possa essere importante - cruciale, addirittura - per la crescita di uno sport consideranto un po' troppo spesso di nicchia.
"È importantissimo allargare la platea del motocross: questo documentario porta questo sport su canali su cui normalmente non si vede il cross. È fondamentale mostrare altri lati dello sport che non siano semplicemente le vittorie o i risultati in gara, ma anche tutti i sacrifici che ci stanno dietro e che normalmente si perdono, e che invece sono importantissimi."
"Questo documentario aiuta molto il nostro sport ad uscire dalla nicchia. Tante altre persone possono scoprire il motocross in generale, ed è quello che ci serve per portare il nostro sport verso un pubblico più vasto. È importantissimo: guardate cosa ha fatto Drive to Survive, di Netflix, per la Formula Uno - adesso tante persone seguono le quattro ruote perché hanno avuto modo di vedere le cose che normalmente non si vedono nelle gare."