Sorpasso Cairoli a Mantova

Sorpasso Cairoli a Mantova
Antonio porta alla vittoria la KTM 350 e passa al comando della MX1; Philippaerts sfortunato cade in Gara 1 e si rifà con il posto d'onore nella successiva. Bis di Musquin nella MX2, davanti a Roczen e a Herlings | M. Zanzani, Mantova
11 aprile 2010


L'inno di Mameli ha celebrato l'efficace giornata di Antonio Cairoli che pur senza strappare quella doppietta che i suoi fans attendevano si è aggiudicato la seconda tappa iridata schizzando in testa alla classe regina.

Antonio è stato grande interprete della manche d'apertura, che lo ha visto in pieno recupero dalla sesta posizione fino a metà gara quando ha scavalcato Max Nagl assicurandosi la seconda piazza dietro ad un Clement Desalle ormai imprendibile grazie al vantaggio accumulato nella prima parte. Nella frazione seguente è stato più risoluto, grazie alla partenza al comando che ha favorito la sua corsa solitaria verso la bandiera a scacchi dove oltre alla vittoria del GP e al primato in classifica anche firmato la prima vittoria della KTM 350.

La speranza di vederlo sul podio a fianco di David Philippaerts è svanita al secondo giro della batteria

Philippaerts sul circuito lombardo
Philippaerts sul circuito lombardo
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iniziale, quando il toscano della Yamaha Monster Energy si è ribaltato in avanti mentre si trovava saldamente al comando dopo aver impresso un ritmo notevolissimo alla gara. Per fortuna la sabbia ha attuito il forte impatto e non ha riportato conseguenze fisiche, ma non così per il retrotreno della sua moto che ha cominciato lentamente a cedere. David dopo un forte recupero è stato costretto a mollare ed ha tagliato il traguardo 15°, ma poi è stato penalizzato di un minuto per la rottura dello scarico causato dal telaietto che non quindi rientrava nella prova fonometrica indietreggiando in 19ª posizione. Il suo potenziale l'ha comunque dimostrato nella frazione seguente, dove è rimasto in seconda posizione dal primo all'ultimo giro.

Il podio è stato completato da Desalle, che in Gara 2 è terminato quarto, e da Nagl che senza strafare ha messo in saccoccia due bei terzi posti grazie ai quali si presenterà in Olanda staccato di un solo punto dal messinese. Quarto il pupillo di Ilario Ricci Ken De Dycker, che mantiene la stessa posizione anche nella classifica iridata davanti a Philippaerts. Secondo 13° posto invece per Manuel Monni, che ha sottolineato come in effetti la classe regina si adatti meglio alla sua guida facendo vedere come migliori di gara in gara sia fisicamente sia per quanto riguarda il feeling con la sua YZ450F. Solo 16° invece Davide Guarneri, che nonostante il buon passo e la conferma che la 450 faccia per lui è rimasto al disotto del suo potenziale per il crollo fisico che ha accusato soprattutto nella frazione di chiusura.

Forte del suo splendido stile forgiato da un talento fuori dal comune e di una KTM razzo, Musquin ha centrato la sua seconda doppietta consecutiva riuscendo anche questa volta a sopraffare le velleità di Roczen. Il tedesco è stato altrettanto veloce, specie alla fine della prima manche quando ha tentato l'aggancio al campione in carica, ma i troppi errori probabilmente dovuti al peso della responsabilità

Musquin ha centrato la sua seconda doppietta consecutiva riuscendo anche questa volta a sopraffare le velleità di Roczen

più accentuato rispetto allo scorso anno lo hanno relegato alle spalle del francese in entrambe le frazioni.

Jeffrey Herlings, mattatore della qualifica del sabato, ha ribadito la sua voglia e qualità di emergere con due fantastiche prove anche se nella prima la troppa foga lo ha relegato in sesta posizione a causa di due cadute che lo hanno scalzato prima dalla seconda piazza e poi dalla quarta. Nell'altra ha dimostrato che nonostante i 15 hanno la sua determinazione è pari a quella di un pilota navigato, visto che dopo essere rimasto al comando per 19 giri ha tagliato il traguardo alle spalle di Musquin, abile nel scavalcarlo nella serie di salti prima del traguardo, ma talmente esausto della sua prestazione da tagliare il traguardo vomitando.

Alle spalle del trio protagonista dell'impegnativa pista mantovana un solido Steve Frossard e poi…. il vuoto.

 

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