Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
E' un Supercross dai protagonisti inaspettati questo del 2019. Dopo le vittorie di Barcia e Baggett è il turno di Webb, che ha conquistato la prima affermazione in carriera ad Anaheim-II, e non ha tardato a ripetersi in maniera convincente. Autore dell'holeshot, l'ufficiale KTM se n'è andato via, e nonostante un errore veniale al primo quarto di gara non è mai apparso in reale difficoltà, riuscendo ad amministrare un discreto vantaggio su una pista sempre più "arata" dalle moto.
Non stupisce dunque la sua affermazione, mentre molto più perplessi lasciano le prestazioni di Roczen e Tomac, piloti ben più esperti dai quali ci si aspettava un campionato di altro livello, anche considerando la battuta d'arresto forzata del campione in carica Anderson, vittima di un incidente in allenamento e di una tripla frattura fra braccio sinistro e costola.
Ne stanno invece approfittando con successo Musquin, forse più concreto (ma ancora propenso all'errore) rispetto agli anni passati, e un Baggett che fino ad inizio stagione non era mai stato fra i più considerati: un podio poco prevedibile solo qualche settimana fa, e che invece oggi dà tutta l'idea di essere una situazione alla quale ci dovremo abituare. E ci sarebbe stato da dire anche di Plessinger, se non avesse commesso un brutto errore che gli ha fatto gettare al vento una gara di discreto spessore.
Nella Lites è duello fra Nichols, autore dell'holeshot, e Cianciarulo, che fin dalle prime battute ha preso la testa della gara, ma pur avendo un ritmo superiore ha messo in mostra una certa propensione all'errore, forse per la pressione di Nichols, che non ha mai mollato un attimo.
Alla fine è stato Cianciarulo a prevalere, favorito dai doppiaggi e dall'attacco di un infernale Ferrandis, che sul finale ha attaccato senza risparmiarsi riuscendo a prevalere su Nichols, incalzato anche da McElrath, che ha chiuso sotto il podio.