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Lo avevamo lasciato col bel ricordo di un atleta perfetto e di un ragazzo fantastico ma evidentemente il tempo che dopo ha speso negli Stati Uniti deve avere avuto un effetto non del tutto positivo per Ben Townley. Alla sua seconda gara, il neozelandese è infatti stato protagonista nel bene e nel male dell’apertura del GP di Thailandia lasciando di stucco per i suoi comportamenti. Quella in qualifica è stata infatti una vittoria che anche solo di premessa rende comunque onore al navigato pilota ingaggiato per scommessa dal team manager Suzuki Stefan Everts. E fin qui ci siamo.
Il problema è stato a bocce ferme, arrivando in conferenza stampa quando Tony Cairoli e Jeffrey Herlings avevano già finito il loro discorso e con la sua bella razione di cibo thailandese che ha smesso di consumare solo quando è stato il suo turno di parlare. Ma la cosa che ha lasciato a bocca aperta è che una volta spiegato lo svolgimento della sua gara ha iniziato ad inveire contro la pista e la località che ospita il GP adducendo che entrambe non sono all’altezza di un campionato del mondo.
Quando invece pochi minuti prima Herlings, eccezionale mattatore della MX2, aveva tenuto a dire che la pista gli piaceva perché meno stressante di quella dello scorso anno in considerazione del fatto che la temperatura di una quarantina di gradi avrebbe già di suo messo a dura prova la tenuta fisica dei piloti.
Si è chiusa così la prima giornata thailandese, che quindi non è stata calda solo per il meteo. Townley è rimasto in testa dal primo all’ultimo giro a parte la sfuriata di Cairoli che aveva preso il comando e che per non forzare i tempi di recupero dei suoi acciacchi si è accontentato del 3° posto dopo aver ceduto dopo metà gara anche nei confronti di Romain Febvre.
Alle spalle del messinese hanno chiuso Jeremy Van Horebeek, che quest’anno sembra sia ritornato ai suoi livelli migliori, e Tim Gajser che memore dell’esperienza della scorsa edizione quando non disputò la seconda manche dopo essere collassato nella precedente ha corso in difesa per mantenere le forze per le due manche ufficiali.
La MX2 ha confermato che “rocket” Herlings è l’uomo da battere. Punto. Nessuno è così veloce, motivato, capace di dare il 110% come lui. Speriamo solo che gli vada tutto bene, perché è un grande campione, ha tanto talento e si merita ancora molto. Nelle crono gli era stato dietro Dylan Ferrandis, ma in gara il francese si è infortunato alla spalla destra: una lussazione che lo costringerà a partire già domani mattina per controlli in Francia.
La seconda piazza, dopo una sfuriata di Samuele Bernardini che è rimasto 2° per quattro giri e che dopo aver finito le forze ha concluso con un comunque ottimo 8°, è andata al francese della Yamaha Kemea Benoit Paturel che ha preceduto Max Anstie e Alex Tonkov.
MXGP - Qualifying Race - Classification
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MX2 - Qualifying Race - Classification
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