Transborgaro 2016. Glover: non c’è due senza tre

Transborgaro 2016. Glover: non c’è due senza tre
Questo fine settimana riaprono i battenti della mitica Transborgaro, l’attesa gara di motocross riservata alle star degli anni ’70, ’80 e ’90, tra i quali il biondo campione californiano
18 novembre 2016

Tra i nomi illustri attesi al via della 40ª edizione, che si corre nell’area improntata per l’occasione a Borgaro Torinese, spicca quello di Broc Glover, che per la terza volta si schiera dietro al cancello di partenza della classe Anni ’70.

«Venni a conoscenza di questa manifestazione parlando con i miei amici Danny LaPorte e Brad Lackey, che mi spiegarono quanto questo evento fosse divertente, Così, nel 2014 chiesi se avessi potuto prendere parte all’evento, dicendo che avrei sicuramente fatto un giro di pista per salutare il pubblico ma senza assicurare di correre, in quanto non avevo più guidato una moto da cross da quasi cinque anni, e prima ancora ero salito in sella solo occasionalmente, ma senza prendere parte a gare. Arrivato in Italia, il venerdì prima della gara, feci qualche giro in un campetto e vidi che mi sentivo bene anche per correre, e da allora non sono più voluto mancare, perché è una manifestazione troppo spassosa».


Ma fai altre gare negli Stati Uniti?

«No, la Transborgaro è l’unica gara che mi attira. Mi piacciono le motivazioni che hanno ispirato Mangano e Morselli: la passione per lo sport, il cameratismo, le interazioni con il pubblico, e la possibilità di farsi tanti nuovi amici. In più loro mi hanno trattato sempre bene, e il pubblico mi fa tanto tifo. Per cui, anche se quest’anno per il mio lavoro con Dunlop ho già soggiornato in alberghi per più di 100 notti, mi fa troppo piacere esserci e non voglio mancare a questo appuntamento».


Quindi ti sei preparato per l’edizione di quest’anno?

«Mi sono allenato qualche volta con la moto vintage per sicurezza, ma il 2 novembre mi sono fatto male ad un dito lavorando a casa e da quel giorno non sono stato in grado di guidare, ma non dovrei aver problemi a disputare le due manche».

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In Italia vieni con la famiglia?

«Vengo con mia moglie Molly, con la quale sono assieme da 22 anni, mentre mi figlia Jaycee di 17 anni e mio figlio Dayne di 14 anni rimangono a casa assieme ai nostri due cani, perché devono andare a scuola».


In cosa consiste la collaborazione che hai negli Stati Uniti con la Dunlop?

«Sono il senior manager del fuoristrada Nord America da più di 15 anni, per i settori motocross professionale e amatoriale, supercross, enduro ed eventi off-road. Lavoro a stretto contatto con l’ufficio marketing, per comunicare i nostri successi ai consumatori, e col reparto di ricerca e sviluppo per produrre le migliori gomme possibili».


Pensi che ci sarai anche alla Transborgaro 2017?

«Lo spero, questa è l'unica gara alla quale non vedo l'ora di partecipare. Ogni anno ho incontrato nuove persone meravigliose e stretto nuove amicizie, e credo che questo sia il motivo per cui altri campioni, come Brad Lackey, Chuck Sun e Jeff Stanton, continuano a tornare anno dopo anno. So anche che ce ne sono molti altri che sperano di ottenere un invito alla gara, per cui per me tornare è anche un po’ un privilegio che mi fa onore, oltre che un piacere».

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