A Milano ancora scintille tra Comune e Polizia locale

 A Milano ancora scintille tra Comune e Polizia locale
E’ ancora rovente la relazione tra il corpo della Polizia locale e l’amministrazione di Milano. Dopo lo sciopero di domenica 14 gennaio, altri due giorni di agitazione. Però Gabrielli concede il taser agli agenti, almeno in una prima fase sperimentale
16 gennaio 2024

Lo scontro con palazzo Marino, come abbiamo già raccontato qui, riguarda soprattutto la riorganizzazione dei turni serali e notturni. Il Comune afferma che sono troppo pochi i vigili in servizio in quelle fasce e si deve agire di conseguenza, il Corpo della Polizia Locale resiste.

In particolare, Palazzo Marino vuole modificare la “regola dei coefficienti” che disabilita dai turni serali gli agenti a quota 70 e oltre (somma tra età anagrafica e anzianità di servizio), e dalla rotazione dei turni notturni a quota 60. Secondo gli agenti la soluzione del Comune “va a peggiorare la copertura e la qualità dei servizi diurni”.

“Non hanno voluto sentirci”, dicono i sindacati. Il Comune replica: “Siamo pronti a valutare le loro proposte, ma resta la volontà di potenziare il servizio nel rispetto dei ruoli”. Poi c’è la voce dell’opposizione che semplifica: “Se vuoi più vigili in strada devi assumere di più e premiare economicamente”. Le risorse sono limitate, è difficile orientarsi. Ma a chiedere più vigili in strada sono anche i cittadini.

Lo sciopero di domenica 14 è scattato “contro lo stravolgimento della organizzazione della Polizia Locale, cioè l’aumento delle pattuglie serali e notturne (nonché contro l’introduzione dei vigili di prossimità) senza confrontarsi con le organizzazioni sindacali”. Secondo i sindacati l’adesione è stata altissima: al 90 per 100 nelle prime ore del mattino. Secondo il comune è stata, a fine giornata, del 48%.

E poi c’è la questione del taser. Nel 2019 il consiglio comunale di Milano aveva bocciato la consegna delle pistole elettriche per la Polizia locale, ma i tempi cambiano e adesso è anche l’ex capo della Polizia Franco Gabrielli, consulente del sindaco Sala, a spingere per l’adozione. “Si tratta - ha detto - di un tema di salvaguardia degli operatori della Polizia locale”. 

Sarebbe uno strumento in dotazione al reparto e non individuale, assegnato a persone “formate” e su certe tipologie di servizio. “Non è la panacea di tutti i mali - ha ribadito Gabrielli - ma rende l’operatore più tutelato e dissuade molte persone: in tanti casi basta solo mostrare lo strumento”.

Sulla situazione della sicurezza a Milano, Gabrielli parla di un livello di delittuosità “costante” dal 2010.  “Milano non è la città più insicura del Paese, è una errata percezione della realtà: gli omicidi sono in calo, i furti in casa e in auto dimezzati. Sono saliti del 50 e 25 per cento, invece, reati come rapine in strada e borseggi”.
 
In strada, appunto. Nasce anche da qui la necessità di avere più agenti della Polizia locale sulla vie. I vigili di prossimità (o vigili di quartiere) già da febbraio dovrebbero cominciare a muoversi in città, in coppia e prevalentemente a piedi. Sempre che le organizzazioni sindacali non si oppongano.

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