Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Non è purtroppo la prima volta che ci troviamo a commentare episodi così poco edificanti per la comunità motociclistica. Quattro centauri veneti sono stati identificati e denunciati in seguito alla pubblicazione sui social da parte di uno di loro del video in cui mostravano le loro prodezze e del quale vi avevamo già parlato lo scorso luglio. A poco è servito rimuoverlo dalle piattaforme pochi giorni dopo quando anziché apprezzamenti nei loro confronti è subentrata l'indignazione. Il titolo "Andiamo a fare i criminali in Val di Cembra" doveva forse suonare come una sbruffonata ai quattro che volevano evidentemente vantarsi di quanto fatto lo scorso giugno proprio sulle strade trentine. Il video ritraeva i quattro motociclisti partiti dal Veneto gareggiare a suon di sorpassi per tutto il percorso dalla Val d’Adige sino a al Comune di Castello Molina di Fiemme mettendo a rischio l'incolumità propria e degli altri utenti della strada. Oltre alle velocità illogiche, con punte vicine ai 240 km/h, e alla condotta a dir poco incosciente, si sono anche resi protagonisti di un "blocco stradale" fermandosi all'ingresso di una galleria per impedire il passaggio delle auto ed esultando perché non c'erano "gli sbirri". Non bastasse la follia di questi gesti, hanno anche deciso di mostrarli al mondo intero, firmando così la propria condanna.
Come anticipato, a poco è valso il tentativo di rimuovere il video dai social quando è iniziata a crescere l'indignazione tra i residenti in Val di Cembra che conoscono purtroppo molto bene la pericolosità di quelle strade a causa di condotte scriteriate. I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Cavalese sono riusciti a scaricarlo in tempo e ad analizzarlo fino ad arrivare ad identificare con assoluto grado di certezza i quattro protagonisti ai quali viene ora contestato il reato di gareggiamento in quanto emergeva la chiara volontà di primeggiare l'uno sull'altro. Si tratta nello specifico dell’art. 9 ter C.d.S. d. lgs. 30 aprile 1992 n. 285 (divieto di gareggiare in velocità con veicoli a motore) ed è un reato punito con la reclusione da sei mesi ad un anno e con la multa da euro 5.000 ad euro 20.000, con la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente da uno a tre anni. Non è tutto perché con la sentenza di condanna sarebbe inoltre prevista la confisca di tutti i veicoli a loro intestati ed utilizzati per la “gara”.
I quattro protagonisti forse erano convinti di fare semplicemente una "bravata" non rendendosi conto che oltre a mettere a repentaglio la propria vita e quella degli altri, stavano commettendo più di un reato. Eppure sono loro stessi nel titolo del loro video a dichiarcelo. Su Motoit siamo tutti motociclisti ed è inutile ricamare ipocrisie: la velocità ci piace, ci attira e sovente ci è persino difficile rispettare i limiti stradali. Ma qui siamo ben oltre al cercare un piacere di guida o superare di qualche chilometro un limite di velocità, qui siamo di fronte ad una guida, come dice il video, da criminali. Lo sappiamo che condotte di questo tipo esistevano ben prima dell'avvento dei social e delle action cam che ingigantiscono ancora di più la gravità dei fatti. Esistevano ed esistono, ma oggi più che mai sono diventate intollerabili.