“Caschi: maggior prezzo è protezione superiore?” Discussione della settimana

“Caschi: maggior prezzo è protezione superiore?” Discussione della settimana
“Devo comperare il casco, e informandomi mi è sorto un dubbio: a maggior prezzo corrisponde sempre una maggiore protezione?”. E’ questa la discussione lanciata da Tropp10HP sul forum di Moto.it. Approfondiamo la questione
21 giugno 2018

A questo link trovate la discussione, dite la vostra!

Nel forum di Moto.it, Tropp10HP apre una discussione sulla ricerca del casco modulare più sicuro chiedendo i pareri degli altri "forummisti". Nella sua ricerca ha consultato il sito britannico SHARP, che danni si occupa di valutare i caschi attribuendo una valutazione finale che va da una a cinque stelle, la più alta per nel caso della migliore risposta agli standard di sicurezza. Tropp10HP scopre che il rating maggiore non va per forza al casco più costoso.

Ogni settimana sottoponiamo alla vostra attenzione le discussioni più interessanti e utili provenienti dal nostro forum, ed evidenziate dal moderatore Marco Marin. Uno spunto iniziale ce lo dà stavolta Maurizio Gissi, poi la palla passa a voi.

"L’argomento del casco per il motociclista è estremamente ampio e complesso per essere riassunto in una sola discussione offrendo le risposte che un appassionato cerca. Ma in questo caso viene tirato in ballo l’ente SHARP  (chi vuole saperne di più può leggere questo nostro articolo sulle diverse omologazioni) e quindi, intanto, vediamo di che si tratta.
Iniziamo col dire che è un’emanazione del British Department of Transport, e il suo acronimo sta per Safety Helmet Assessment and Rating Programme (programma di valutazione e classificazione della sicurezza dei caschi). 

L’ente Sharp è stato creato nel 2007 per offrire ai motociclisti la classifica dei caschi più sicuri. Per fare ciò ha stabilito una propria procedura di test e di valutazione, mettendo assieme, secondo la propria analisi, il meglio delle diverse omologazioni mondiali: grazie a questa procedura assegna, alla fine dei test, il voto che va appunto da una a cinque stelle.
Il sito Sharp analizza anche altri importanti aspetti, come il comfort, e a proposito della sua classifica sulla sicurezza spiega anche quali test effettua.

Non pubblica però i grafici delle prove, e non spiega il criterio di attribuzione delle stelle, se non speigando che i 32 test di impatto vengono comparati con le casistiche degli incidenti. Peraltro, nel sito web si specifica che «Un casco a 5 stelle offre buoni livelli di protezione. Questo non significa che un casco di valutazione inferiore non offra protezione: indipendentemente dal rating SHARP, ogni casco in vendita nel Regno Unito deve soddisfare almeno uno standard minimo normativo. I nostri test hanno dimostrato che non tutti i caschi offrono lo stesso livello di protezione dagli impatti. I motociclisti possono giudicare il prezzo, valutare caratteristiche ulteriori e stabilire la qualità di un casco, ma SHARP fornisce una consulenza indipendente sulla protezione in caso di incidente che non può essere valutata dall'utente al momento dell'acquisto».

Un’altra criticità osservata da più parti è che nello stendere la sua procedura, l’ente inglese non si è coordinato con le industrie del settore, né con i Ministeri dei trasporti degli altri Paesi europei per i quali vale l’omologazione ECE 22-05. Ovvero la normativa che, oltre ai requisiti omologativi dei test, stabilisce anche come debbano essere svolti i controlli sulla produzione. I fabbricanti di caschi progettano e producono secondo i requisiti richiesti dalla ECE 22-05, se però un dato modello viene testato secondo altri criteri - come nel caso dei test SHARP – sarà possibile trovare risultati discordanti rispetto a quelli misurati con la normativa europea.

Chi acquista un casco, indipendentemente dal prezzo, certamente si fida dell’etichetta cucita sul cinturino che certifica il superamento dei requisiti di omologazione: teoricamente non dovrebbe preoccuparsi d’altro, anche perché non ha modo di valutare la sicurezza da impatto del modello che sta indossando.
Ciò non toglie che differenze fra casco e casco esistano, che si trovano in commercio modelli che anche visivamente dovrebbero insospettire perché realizzati negli spazi lasciati liberi dalla normativa (ma in fondo, chi è così competente da accorgersene?) e che certamente ci sono aree di intervento per migliorare la ECE 22-05 (la 22-06 entrerà in vigore nel 2020 e ha già previsto, ad esempio, un nuovo test di accelerazione rotazionale della testa), come ad esempio attribuire classi differenti in base ai valori di superamento delle prove. Insomma la discussione è vasta: ma restando a quella sollevata da Tropp10HP, voi che ne pensate?"

Nota: poiché la discussione è nata sul Forum di Moto.it vi invitiamo a postare lì i vostri commenti servendovi del link qui sotto

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