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A raccontare come hanno iniziato ad andare in pista Capirossi, Rossi e Dovizioso è un docu-film dedicato al tecnico pesarese Guido Mancini. La pellicola è in concorso, unica italiana nella sezione documentari, al Motorcycle Film Festival organizzato a New York dal 14 al 17 settembre.
Il film si intitola “Il mago Macini” (qui sopra ne potete vedere il trailer), è diretto da Jeffrey Zani e racconta i primi chilometri in pista di cinque futuri campioni fra il 1987 e il 2009, a volte alla guida di moto artigianali come la stessa TM-Mancini di Capirossi o la Sandroni di Valentino Rossi.
«Quando ho conosciuto Guido – ricorda Jeffrey Zani - sono rimasto subito rapito dalla sua figura, affascinante e sconosciuta ai più. Raccontare la sua vita in un film è stato entusiasmante e doveroso. Durante la produzione del documentario la maggior parte dei piloti interpellati ha accettato di esserne parte e ha offerto degli spaccati autentici e sinceri delle fatiche degli esordi, condividendo con Guido e con il pubblico i momenti più significativi e spesso trascurati. Si tratta di una pellicola sportiva dall’alto valore umano, che riconosce l’importanza di chi si dedica a un ruolo fondamentale e imprescindibile: quello di chi aiuta i giovani talenti».
Nei 60 minuti del film - per il quale mancano ancora accordi per sua distribuzione in Italia - si alternano l’intimità dei momenti ripresi nell’officina di Mancini e il calore degli incontri con gli ex piloti che hanno accettato l’invito a tornare faccia a faccia con lui dopo anni di silenzio e distanze. Si scoprono così l’intensità, la determinazione, le pressioni, le difficoltà e le motivazioni che ne hanno caratterizzato la scalata verso il motomondiale, cogliendo l’evoluzione che ha interessato questo sport attraverso oltre due decenni.
Questa è la terza pellicola girata da Zani, già presente all’edizione 2015 del Motorcycle Film Festival con “Morbidelli, storie di uomini e di moto veloci”.
Alla realizzazione del lungometraggio ha partecipato il direttore della fotografia Davide Farabegoli, che ha contribuito alla qualità delle immagini riprese fra Monte Carlo, Pesaro, Tavullia, Forlì e Ascoli Piceno.