#ioalgpvadoinmoto. Ep. 1: da Milano al Sachsenring [VIDEO]

La prima parte, il viaggio di andata, del Vlog che il nostro Zam ha realizzato durante la sua trasferta da inviato al GP di Germania
4 luglio 2022

BMW S1000XR: è questa la moto con la quale sono andato al Sachsenring, GP di Germania, decima prova del motomondiale 2022. Una quattro cilindri: non ricordo nemmeno l’ultima volta che ho fatto un viaggio con una quattro cilindri. Per questo sono molto curioso di viaggiare con questa S1000XR, che a me piace moltissimo esteticamente. Solitamente, non faccio mai considerazioni sulla bellezza di una moto, troppo personale il giudizio, ma questa volta faccio un eccezione, perché la BMW mi trasmette carattere. A me questo tipo di moto piacciono, ormai sono troppo vecchio per le super sportive…

Altra considerazione: le mie non sono vere e proprie prove, quelle le lascio fare ad Andrea Perfetti e a tutti gli esperti di Moto.it. I miei sono viaggi di un appassionato che ha la fortuna e il privilegio, di tanto in tanto, di salire su una moto nuova.

Specificato questo, si parte. #ioalgpvadoinmoto

Il viaggio

Mercoledì 15 giugno, parto da Milano in direzione Bergamo: vado a registrare con gli amici di Sky uno speciale a casa di Giacomo Agostini, per i suoi ottant’anni. Da pelle d’oca. Da Milano a Bergamo, manco a dirlo, vado in autostrada. Finita la registrazione dello speciale su Ago, posso partire.

E’ circa mezzogiorno quando lascia Bergamo. Il mio precisissimo roadbook, un pezzetto di carta con indicazioni scritte a mano, prevede: Bergamo-San Pellegrino Terme-Val Taleggio-Moggio-Chiavenna-S.Moritz-Kemtpen (Allegau)-Augusta-Normiberga, ma dopo St.Moritz decido di seguire l’istinto e il mio navigatore Garmin e devio su un passo decisamente molto bello. Arrivo a Chur, qualcosa del genere, da lì proseguo verso la Germania, quindi autostrada fino a poco prima di Norimberga, in un paese a circa 300 km dal circuito del Sachsenring, per un totale di 674 km in circa otto ore, con un consumo medio di 16,3 km/litro.

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Le strade

Quindi, ricapitolando: tanti passi meravigliosi, anche piuttosto stretti, da seconda, terza marcia, più autostrada in Germania. Nei passi, mi sono goduto tantissimo la S1000XR, che da fermo è pesante, muoverla è complicata, ma in movimento diventa guitabilissima, con un avantreno estremamente preciso e una generale, piacevolissima sensazione di sicurezza.

In autostrada ho fatto pezzi a oltre 200 km/h, con lunghi tratti tra 170-180 km/h: anche in autostrada la moto va benissimo, è stabile anche con le due borse laterali piene e pesanti

Secondo giorno: da qualche parte in Germania al circuito del Sachsenring

Giovedì 16 giugno: ore 9 circa. Parto per il circuito del Sachsenring: c’è un bel sole, fa già caldo anche da queste parti, tengo comunque la giacca più pesante. Ne ho due, una leggera per il “caldone”, una in tessuto più tecnica, adatta anche alla pioggia. L’obiettivo è essere in circuito attorno alle 12-13 per iniziare a lavorare sul GP Germania.

Prima di partire, una considerazione sul cruscotto, uno di quelli super digitali. Nessuno mi ha spiegato come funziona, temevo un po’ di perdermi tra le mille funzioni. Invece, sono stato piacevolmente sorpreso nello scoprire che è molto intuitivo, ci si muove facilmente tra le varie schermate, ci si mette un attimo a capire quali tasti servono per modificare tutto quello che si vuole modificare.

Tra le varie indicazioni ce n’è una che mi fa diventare “matto”, in senso positivo: l’inclinometro. Puoi vedere quanti gradi pieghi: un “giochino” fantastico, anche se, forse, un po’ pericoloso: il rischio è provare a inclinare sempre di più… Lo ammetto, non smetto di guardarlo dopo ogni curva. Non svelerò mai quanto poco piego in curva: posso solo dire che è poco più della metà di quanto inclinano i piloti della MotoGP. E’ la conferma che ormai vado sempre più piano in moto...

Il viaggio

Praticamente tutta autostrada, senza inventarsi niente: si seguono le indicazioni per Norimberga, quindi Dresda, Zwichau e si fanno gli ultimi 20 chilometri in strade statale per raggiungere Hohenstein-Emstthal, il paesino dove è situato il circuito.

Le considerazioni

Nelle varie soste, emerge un difetto per me evidente: la moto è troppo inclinata quando è parcheggiata sulla stampella laterale e per metterla in posizione dritta si fa uno sforzo pazzesco, che la mia schiena regge a fatica. C’è anche il cavalletto centrale, che però richiede comunque un bello sforzo: per me che sono una mezza calzetta è davvero difficoltoso utilizzarli. Da sistemare.

Dopo circa 200 km in autostrada, inizia a piovere, la temperatura si abbassa fino a 16 °C: nel tragitto ho rispettato naturalmente i limiti autostradali quando ci sono, ma nei tratti privi ho viaggiato tra 150 e 160 km/h, a circa 6500 giri. Si macinano chilometri senza accorgersene, il motore ha un sacco di cavalli, si riprende da qualsiasi regime in qualsiasi marcia senza alcun problema. E che bello il suono del quattro cilindri: me lo ero dimenticato, mi piace molto.