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Ciao a tutti! Non conosco bene Márquez, non quanto il giornalista spagnolo che lo ha ben raccontato qui di recente, ma in compenso conosco Rossi, e lo frequento da più di quarant’anni, dall’ultima gara del 1978: Rossi senior ed io partimmo affiancati dalla prima fila della 500, e un’ora prima del via bevemmo un caffè al bar del paddock insieme alla bella Stefania, che era incinta di cinque mesi. Dunque conosco Valentino Rossi fin dalle sue origini e posso confutare le opinioni sbagliate che circolano su di lui.
Molti per esempio credono che non abbia veramente gli occhi azzurri e che porti le lenti colorate fin da bimbo. Questa convinzione nasce forse dal fatto che lui ama essere al centro dell’attenzione e vuole piacere a tutti, invece gli occhi sono proprio azzurri, esattamente come appaiono, perché Valentino è così: sincero e incapace di fingere. In realtà una bugia l’ha detta anche lui, ma a fin di bene: non è alto 1 e 81, come ha dichiarato a Dorna per la scheda sul sito; in realtà supera il metro e 88, ma da quando corre nel mondiale si è imposto di stare tutto gobbo e incassato per non dare agli altri piloti l’impressione che li guardi dall’alto in basso.
Rossi è profondamente legato ai colleghi, e tutti dovrebbero conoscere i particolari della sua grande amicizia con Sete Gibernau. Dopo i fatti di Jerez del 2005, quando lo spagnolo finì fuori all’ultima curva, Valentino non si è dato pace per averlo urtato inconsapevolmente. Così, nei giorni successivi, è stato proprio lui a invitare in gran segreto Sete a casa sua, nelle Marche, e insieme sono andati a piedi fino alla basilica di Loreto (sono oltre 100 km) per pregare e accendere un cero per tutti i piloti urtati e scivolati del mondo. Anche con Casey Stoner: Rossi non lo ha mai detto a nessuno perché è molto riservato, ma dopo le incomprensioni del 2008 per quel famoso sorpasso al Cavatappi di Laguna Seca, loro hanno fatto pace, sono diventati amici fraterni e si vedono almeno due volte all’anno: vanno a pescare insieme nei torrenti del Queensland, e quello che tutti dovrebbero sapere - soprattutto gli australiani appassionati di pesca - è che è stato proprio Valentino a convincere Casey a usare esche e tecniche raffinate al posto della batteria del suo pick-up.
Voi magari potreste immaginare che Vale, che ha vinto nove mondiali e nel 2015 ha sfiorato il decimo, la notte dorma male e si svegli nervoso. Invece lui dorme benissimo, e per Lorenzo e per Márquez ha una sincera ammirazione. Quando al mattino prende il coltello e spalma la marmellata di ciliegie sulla fetta di pane tostato pensa sempre a loro, e nessun altro pilota, ve lo posso garantire, si sveglia con lo stesso sorriso sulle labbra e la stessa marmellata.
Anche la rivalità con Biaggi è fasulla. L’ha inventata la stampa. I due sono sempre stati uniti, e quella volta a Suzuka, nel 2001, quando Vale finì sull’erba a 200 all’ora, Max aveva aperto il gomito perché stava spiegando all’amico come si sta seduti a tavola (“i gomiti non devono appoggiare sulla tovaglia” stava dicendo) e poco dopo Rossi avvertì Biaggi che la carburazione della Yamaha gli sembrava troppo magra, lo capiva dai gas di scarico. Lo sorpassò e alzò il dito medio della mano sinistra per avvertire l’amico: “se vai avanti così buchi minimo un pistone!”. Valentino vinse la gara e il romano riuscì a concludere in terza posizione grazie a quell’avvertimento. Perché Rossi è così: altruista e disinteressato.
Molti, infine, pur ignorandone il significato, criticano quell’acronimo WLF che Rossi mostra sul collo della tuta. Allora dovete sapere che Valentino ha da sempre un grande senso della giustizia. Vi racconto questo: fin da bambino, se aveva per caso in tasca una caramella Smartie e stava giocando con cinque amichetti, lui cavava dalla cartella il coltellino e divideva accuratamente la Smartie in sei parti. Perché è sempre stato anche preciso, attento ai dettagli, che cura personalmente in modo maniacale. E alla fine bisogna che si sappia che quel "WLF" sta per “welfare!”, con il punto esclamativo, per esprimere il suo ideale sociale di un welfare uguale per tutti. Perché Valentino è così, profondamente buono, sincero, giusto, generoso. Adesso che si avvicina il Natale, io come tutti gli anni esprimo il desiderio di essere come lui e metto nel presepe il modellino della sua Yamaha.