125Stradali al raduno ASI a Varano

125Stradali al raduno ASI a Varano
I nostri amici di 125Stradali.com in occasione del raduno ASI all'autodromo Riccardo Paletti di Varano hanno sfilato come glorie degli anni 80 e 90 insieme a Paolo Tessari, Alessio Cadalora e Roberto Bellei
18 maggio 2015

I nostri amici di 125Stradali.com in occasione del raduno ASI all'autodromo Riccardo Paletti di Varano hanno sfilato come glorie degli anni 80 e 90. Ospiti d'eccezione: Paolo Tessari, Alessio Cadalora e Roberto Bellei. E non hanno perso l'occasione per raccontare con emozione e dovizia di particolari. A loro la parola.

 

Nove maggio 2015. Una data da ricordare per tutti gli appassionati di 125. Grazie alla lungimiranza dell’ASI, le 125 stradali anni 80 e 90 prendono parte all’evento più importante del genere in Italia, scendendo in pista nella cornice del magico autodromo Riccardo Paletti di Varano assieme alle più blasonate moto da gran premio del secolo scorso. Crediamo che un tale riconoscimento sia la prova provata che le 125 anni 80 e 90 non sono solo le moto del “ricordo” da acquistare in onore dei tempi che furono, ma delle moto che entrano di diritto tra le classiche collezionabili.
 

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Se la 125 indubbiamente per molti di noi è stata la prima moto, un po’ come il primo amore che non si scorda mai, è anche vero che grazie al 125 Club Italia ormai le 125 si stanno riscoprendo per ciò che effettivamente sono: la massima espressione dell’industria italiana degli anni 80 e 90. Le 125 non sono “motorette” o “motine” o moto-giocattolo nate per soddisfare le voglie motociclistiche di noi sedicenni dell’epoca. Le 125 sono vere e proprie moto che nulla hanno da invidiare alle medie e maxi cilindrate e se proprio vogliamo guardare ai dati tecnici, diverse 125 all’epoca potevano vantare uno stile, una ricercatezza nei colori utilizzati e delle ciclistiche talmente dotate da far impallidire diverse maxi dell’epoca. Ma soprattutto è il binomio 125-Sport Production che ha reso possibile quell’incredibile evoluzione che ha portato nella produzione di serie le potenze reali alla ruota dai 18cv scarsi dei primi anni 80 agli oltre 32 di fine anni 90. Il tutto racchiuso in un pacchetto che, a differenza delle 125 stradali delle generazioni precedenti, da guidare oggi diverte ancora moltissimo e forse più di allora, visto che da quarantenni scafati che “le hanno viste tutte”, oggi nella guida le 125 si apprezzano anche più di allora. Mettono il sorriso ed il fumo e l’urlo inconfondibile del due tempi, rendono il ragazzo che è ancora in noi, il più felice del pianeta, proprio come 20-30 anni fa quando le 125 le sognavamo guardandole nelle vetrine dei concessionari.



Si tratta di emozioni che secondo noi sono oggi ancor più condivise, basta  vedere le occhiate e sentire gli applausi che gli innumerevoli partecipanti alla manifestazione hanno riservato per le nostre 125: il nostro stand è stato preso letteralmente d’assalto da curiosi e da collezionisti di moto da gp del valore incalcolabile che incuriositi fotografavano le nostre moto “normali” e chiedevano informazioni.

 

Se poi pensiamo che l’era delle 125 a piena potenza ed, in genere del propulsore a due tempi, è finita per sempre, non possiamo che comprendere ed applaudire le motivazioni che hanno portato i vertici ASI a rendere possibile un evento che solamente qualche anno fa qualcuno avrebbe ritenuto impossibile. Peccato per quel qualcuno e grazie ancora all’ASI per la lungimirante capacità di comprendere quanto oggi siano amate e quanto interessino le 125 stradali anni 80 e 90.

 


Per la riuscita dell’evento, ringraziamo il nostro Socio Ceppa che non solo ha portato la sua preziosissima Cagiva Mito SP ’95 ufficiale, ma anche un’altra Mito SP ed è riuscito a coinvolgere con la sua passione ben tre leggende del campionato italiano Sport Production 125.
 

Paolo Tessari, classificato secondo con Aprilia RS Extrema del team Gabrielli dietro a Valentino nel campionato Sport Production 1994 nella under 21 e con una carriera alle spalle che è proseguita nel mondiale con la Paton 500, era in sella ad un’Aprilia Futura Sport Pro del 1992 (modello HC) messagli a disposizione dal 125 Club Italia.
 

 

Gli altri due ospiti del 125 Club Italia erano gli ex ufficiali Cagiva Sport Production, Alessio Cadalora, fratello di Luca che corse con la Mito SP ufficiale nel 1995 e Roberto Bellei, vincitore del primo titolo della storia Cagiva nel campionato Sport Production 1992 nella under 21,  sempre su Cagiva Mito SP ufficiale.

 

Ma la sorpresa più grande è stata concordata in gran segreto tra il Ceppa e Claudio Lusuardi che ha reso unica la manifestazione portando la 125 forse più blasonata di tutte: la ex Cagiva Mito SP ’94 di Valentino Rossi, la mitica nr 26. Si tratta proprio della stessa moto che dal 1994 quando vinse il campionato Sport Production under 21 con Valentino Rossi, viene conservata gelosamente da Claudio che a tutti gli effetti l’ha costruita e ne ha testato ogni singolo componente. Pensate che era ferma da quel lontano 1994, quando una volta rifatto il motore dopo la sua ultima gara con Vale, venne avviata per un’ultima volta e poi spenta per sempre e privata dei liquidi. Fortunatamente, quel “sempre” è durato solamente 21 anni, visto che Claudio in meno di una settimana le ha aperto il motore, sostituendo tutte le componenti che si erano deperite per mancanza d’uso e rendendola quindi operativa per l’ASI Moto Show nella parata dei campioni, dove la Mito di Vale con alla guida Claudio Lusuardi si è ingarellata con la Mito SP ’95 guidata da Bellei e con la Mito di Cadalora.


Ora, voi non sognereste di rivedere Valentino Rossi in sella alla sua Mito SP? Chi lo sa, magari sponsor permettendo…


Il 125 Club Italia ritornerà all’ ASI Moto Show 2016, questa volta con più ex campioni ed ex 125 della mitica Sport Production!

Infine, permettetemi una nota emotiva: Riccardo Paletti, ex pilota di F1 tragicamente scomparso nel 1982, viveva nello stesso stabile dove sono cresciuto a Milano. Mi ricordo ancora il corteo funebre che partì dalla nostra abitazione in quel lontano 1982 quando avevo cinque anni. Ricordo come fosse ieri che dal nostro terrazzo, con l’aiuto di mia madre, volli lanciargli una margheritina. Devo dire che anche se non ebbi mai l’opportunità di conoscerlo, quando mi sono trovato in pista nell’autodromo a lui dedicato, l’ho pensato.

 

Riccardo

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