37° Tokyo Motorcycle Show
Fiera piccola ma interessante, anche più del Tokyo Motor Show che fanno ogni 2 anni a novembre: infatti al Motorcycle Show esponevano tanti produttori non solo di moto, ma anche di accessori e abbigliamento.
Niente a che vedere col salone di Milano, che è il piu' grande al mondo e il piu' ricco di espositori.
Abbiamo visto anche
qualche pilota (Nakano e Ueda) che raramente partecipano alle manifestazioni più mondane. Le moto da fuoristrada erano completamente assenti, a parte la
grande novita' KTM che ha presentato la Freeride: moto elettrica disponibile a breve sul mercato in versione motard ed enduro.
Bella qualche
moto fast & furious, decisamente inusuale in Italia.
Ci saremmo aspettati qualche particolare più interessante per gli scooter in Giappone, terra che ha dato i natali a modelli automatici di larghissima diffusione. Ovviamente
tutti i marchi asiatici si sono tenuti lontano (a parte la Sym, presente con una bello stand, ndr), non c'e bisogno di dazi o leggi protezionistiche: i
giapponesi mai acquisterebbero un prodotto "marchiato" cinese o koreano.
Al Motorcycle Show nipponico ovviamente non potevano mancare
numerosissime interpretazioni di modelli che sono da considerare vere e proprie pietre miliari, a partire dal veicolo motorizzato a due ruote più venduto nel mondo,
ovvero l’inossidabile Honda Cub, del quale sono stati venduti oltre sessanta milioni di esemplari (!) dal 1958 al 2008, e non è certo finita lì.
E poi la mitica
Monkey, la minimoto di Honda, vero oggetto di culto per i preparatori.
Ma non mancano mai numerosi
esemplari “attualizzati” della celebre Suzuki Katana (la moto, ovviamente, non lo scooterino di pochi anni fa), disegnata dal tedesco Hans Muth: era un modello forse fin troppo avanti con i tempi quando venne lanciata, nel 1981, nelle cilindrate di 750 e 1100, le preferite dai tuner nipponici, cui seguirono altre varianti con motori più piccoli (550 cc), ma decisamente meno attraenti.
Ma al Salone di Tokyo c’era anche la
Kawasaki ZRX1200 Eddie Lawson Replica, ancora in produzione ma con alimentazione a iniezione elettronica e un silenziatore (forzatamente) decisamente invadente. Una moto davvero affascinante, che però, e diciamo “purtroppo” senza la minima esitazione, in Italia non viene importata.
A parte KTM, solo
Suzuki ha esposto lo scooter ecologico. Honda e Yamaha non avevano novità di rilievo.
Nell’abbigliamento
è curioso notare come prevalgano i disegni con teschi.
Le standiste sono sempre molto fumettose (oltre che carine, ndr), sembrano prese pari pari da un bel fumetto Manga. Negl’accessori c'è una
profusione senza fine di lampade alogene e xeno da installare aftermarket per tutti i tipi di moto. Altro accessorio gettonato sono
tutti gli attacchi per i navigatori. Infine due curiosità:
alcuni sullo scotter mettono il posacenere cosi possono fumare mentre passeggiano!
E sono esposti persino
piccoli garage, che in poco spazio consentono di riporre la moto e tutti gli accessori del vero biker.
Testo e foto di
Max Morri