50.0000 passi: la storia di Emiliano Malagoli in un film

50.0000 passi: la storia di Emiliano Malagoli in un film
Un docu-film racconta la vita di Emiliano Malagoli, dall’incidente in moto fino alla straordinaria partecipazione alla maratona di New York del 2019. E poi arriva anche un libro
13 luglio 2020

C’è una sequenza in cui Emiliano, allenandosi, pare camminare sulle acque del lago di Bracciano, replicando quasi il miracolo fatto dal figlio di un falegname poco più di duemila anni fa: difficile non pensare di star assistendo alla quasi “resurrezione“ anche del pilota lucchese, capace non solo di superare il trauma di un incidente invalidante, ma di costruirsi una nuova ed entusiasmante vita proprio a partire dal quel tragico fatto, portando luce e speranza intorno a lui.

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Una storia diventata ora un docu-film, per la regia di Michelangelo Gratton: Emiliano che decide di non fermarsi e riprende ad andare in moto, fonda l’associazione “Di-Di Diversamente Disabili“ con cui rimette su due ruote ragazzi colpiti da disabilità fisiche, fa attività sociale e di volontariato e decide di partecipare alla maratona di New York nel 2019.

In occasione della “prima“, svoltasi nella suggestiva scenografia di Trevignano Romano, paese poggiato sulle rive del lago di Bracciano, Emiliano ha anche presentato “Continua a correre”, libro autobiografico che nella maratona identifica una metafora della vita.

La copertina del libro autobiografico di Emiliano Malagoli
La copertina del libro autobiografico di Emiliano Malagoli

«Un libro ed un film sulla mia vita: non avrei mai creduto che ciò potesse accadere! - confida l’atleta e pilota paralimpico - Questo testimonia ancora di più che nella vita le cose che ti accadono non sono mai positive o negative a priori, ma tutto sta nel come si reagisce, come di riesce a trasformarle e valorizzarle. Ecco, io sono riuscito in questo. Dopo il mio incidente non mi sono fermato al problema, ma fin da subito ho cercato di capire come risolverlo e come valorizzarlo, perché solo in questo modo avrei potuto andar oltre la paura della disabilità: devi riuscire sempre a superare le tue paure altrimenti diventano i tuoi limiti. A New York ho portato con me idealmente tutte le persone che almeno una volta nella vita hanno temuto di non farcela. Raggiungendo il traguardo, con la gamba in titanio e carbonio, ho dimostrato che i limiti più grandi sono quelli che ci diamo noi stessi».

Accanto ad Emiliano, c’è BMW Motorrad Italia: con una S1000RR corre i campionati di categoria e al di fuori del circuito da quattro anni collabora con la Scuola di SciAbile in Piemonte, diventando così testimonial dei valori sociali che distinguono il brano automotive tedesco.

«50.000 passi sono quelli che devi fare per arrivare al traguardo dei 42 chilometri della maratona - dice ancora Emiliano - ma sono quelli che ci troviamo di fronte ogni volta che ci poniamo un obiettivo sfidante. E non possiamo saltare neppure uno: vanno fatti tutti, uno di seguito all'altro! Per arrivare all'ultimo passo ci vuole impegno, dedizione e sacrificio e credere se stessi fa la vera differenza. E sono proprio i traguardi più impegnativi che una volta raggiunti ci danno la maggior soddisfazione! Con i 50.000 passi corsi a New York e raccontati da Michelangelo Gratton, vorrei spronare tutti gli altri a non esitare a porsi obiettivi ambizioni e a fare di tutto per raggiungerli».

Il film lo vedremo in autunno in televisione, nell'ambito della serie "Storie Straordinariamente Normali" in onda su TV2000; sempre in autunno , sarà anche fruibile sulla piattaforma di TIM Vision; il libro, pubblicato da Paesi Edizioni, si trova nelle migliori librerie.

Emiliano Malagoli con il regista di “50.000 passi“, Michelangelo Gratton
Emiliano Malagoli con il regista di “50.000 passi“, Michelangelo Gratton
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