6D: il casco con le sospensioni

6D: il casco con le sospensioni
La californiana 6D sta lavorando sui primi prototipi di un casco rivoluzionario, che promette di ridurre le conseguenze dei traumi attraverso un sistema interno di ammortizzatori
24 dicembre 2012

Punti chiave

 6D come "Six Degrees", i sei gradi di libertà ingegneristici che fanno riferimento alla capacità di un oggetto di muoversi tridimensionalmente nello spazio - in rotazione e traslazione - in un sistema cartesiano contraddistinto dalle coordinate X,Y,Z. Un concetto che l'azienda californiana applica al proprio studio sulla sicurezza applicata ai caschi attraverso un rivoluzionario sistema denominato ODS, Omni Dimensional Suspension.

 

Lasciando da parte acronimi e concetti forse un po' astrusi, il sistema dovrebbe rivelarsi capace di dissipare l'energia dell'urto accidentale contro l'asfalto alle basse e medie velocità meglio di quanto non facciano le calotte tradizionali. Sfatando un luogo comune che vorrebbe la possibilità di un danno cerebrale crescere con la violenza dell'impatto a terra, 6D sostiene come la maggior maggior parte dei traumi sia provocata da incidenti con impatti fino a 60g, ma soprattutto con accelerazioni angolari di cui non si riesce a dissipare del tutto l'energia.

La maggior parte dei caschi è studiata per impatti sulla calotta con accelerazioni verticali a caduta pari a circa 120g, non proteggendo - stando a studi effettuati negli Stati Uniti - la testa da un impatto a bassa velocità. Il sistema studiato da 6G prevede invece l'inserimento all'interno della calotta di una matrice di smorzatori ad elastomeri (ovvero la stessa base della tecnologia impiegata per alcune sospensioni impiegate sulle Mountain Bikes) con profilo a clessidra. Gli smorzatori circondano il guscio in ogni direzione, permettendo il movimento in tutte le direzioni della calotta (ecco il 6D, chiaro ora?) che è così in grado di dissipare al meglio urti in direzioni non rette ed acceleratori angolari.

 

Nel corso dei test, il sistema ODS adottato sul casco OTR1 (in foto) ha dimostrato di ridurre significativamente l'energia trasferita alla testa, contribuendo a ridurre la probabilità di una commozione cerebrale o di lesioni cerebrali. Attendiamo sviluppi.

 

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