8 delle Langhe - 4° Trofeo Dario Sebaste. Noi c'eravamo!

4 giorni di passione per i motori d'epoca nella splendida cornice piemontese. Tanti partecipanti e tante meraviglie su 750 km di percorso
3 settembre 2019

4° edizione dell’8 delle Langhe, e moto.it, come vi avevamo già raccontato, ne è media partner. Non potevamo perdere l’occasione di essere coinvolti in questa 4 giorni di passione per i motori in una delle terre d’eccellenza di vini, tartufi, nocciole, ma anche del torrone, il tutto immerso in un paesaggio endemico in cui le strade sembrano disegnate per la moto e si fanno spazio in anfiteatri di vigneti che si innalzano fino al cielo.

Naviga su Moto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Non a caso, nel lontano 1928, nacque qui l’8 delle Langhe: 8 le tappe da cui la manifestazione prende il nome, lungo le quali i piloti non venivano misurati solo in base alla capacità di guida, ma anche alle abilità meccaniche. Allora non si parlava certo di centraline o iniezione: si doveva saper cambiare un cavo dell’acceleratore o smontare un carburatore. Nulla di impossibile, tanto che alla fine con guasti del genere in qualche modo si tornava sempre a casa. Alla peggio con un po’ di “sano grasso” sulle mani!

Dopo 20 anni il ciclo di gare si concluse. Ma il buon Attilio, meccanico personale di Dario Sebaste (noto imprenditore dell’omonima azienda di torrone e appassionato di moto) nel 2016 decide con un gruppo di amici di ridare vita a questa gara, arrivata attualmente alla 4° edizione.

Qui non si viene per correre, ma per vivere un’esperienza unica nel suo genere. La motivazione che guida il tutto è la pura e sfrenata passione per i motori. Quelli veri, quelli che si vedono, non nascosti da carene in plastica, ma con quelle belle teste raffreddate ad aria che non appena li senti in moto non sai se gioire o asciugarti gli occhi dall’emozione.

I piloti sono una sessantina, non di più, per dare il miglior servizio possibile e far vivere totalmente l’esperienza di gara in un contesto paesaggistico che tutto il mondo ci invidia. Difficile dare torto agli organizzatori, visto che alla fine tutto è perfetto!

I 60 motociclisti provenienti da Italia, Austria, Germania, Inghilterra, Regno Unito, Svizzera, formano un concerto di luci e suoni che paiono vivere da sempre insieme quest’esperienza. In effetti poi, parlando con loro, scopriamo che è proprio così. Ormai compongono un gruppo così ben amalgamato che sono diventati anche amici al di là della manifestazione, a dimostrazione di cosa possa fare a volte la passione, unico vero nettare della vita!

Partenza e arrivo di ogni tappa hanno luogo a Cherasco (cittadina famosa, fra le altre cose, per gli allevamenti di lumache), nel centro storico. In ognuno dei 4 giorni si percorrono strade diverse: nel primo si va verso il mare, a Verezzi; il secondo si punta in montagna fino a Frabosa; il terzo si snoda nelle Langhe a Grinzane di Cavour e Camo, e il quarto si chiude nel Roero tra Sommariva e Canale.

Circa 200 km al giorno, 750 in quattro. Possono sembrare pochi, ma in realtà non si percorre mai più di un chilometro senza curve. Anzi, è un continuo saliscendi, stacca, apri. un paradiso per le due ruote. Seguendo il giro con la nostra Africa Twin Adventure Sport DCT ci siamo proprio divertiti, avvicinandoci appositamente alle moto che ci precedevano per ascoltare la musica di questi motori, ognuno con una sua storia da raccontare. Con il vissuto del pilota che quasi vogliano ricordare. Hanno davvero un’anima!

Gilera, Guzzi, Benelli, Morini, Honda, Suzuki, Parilla, BMW, Norton, B.S.A., Harley-Davidson, Laverda, MV Augusta, Itom, Velocette, Kreidler, Condor presenti. Tutte in vari modelli e allestimenti, perfettamente funzionanti e alcune con prestazioni di tutto rispetto e nessuna incertezza all’avviamento. Tanto che alcuni partivano a spinta salendo letteralmente al volo, per racimolare un maggior punteggio di classifica finale.

Alla fine a vincere è stato Massimo Sartoretti su una Gilera Saturno Sport del 1949. Il più regolare di tutti, che si è portato a casa un orologio Bereve personalizzato “8 delle Langhe”.

Bravissimi anche i vincitori di categoria: Claudio Fraconti nella “oltre 350”su una Saturno Sport ma del 1958; Massimiliano Fissore nella “entro 350” con una Parilla 175 TS del 1954; l'equipaggio dei coniugi Flückiger nella “sidecar” con la loro moto Guzzi Le Mans I del 1976.

Tra i primi speciali Paolo Boeri che pare viva sulla moto. Partito oltre un mese fa dai suoi uliveti liguri per raggiungere Capo Nord con una trentenne, un’Africa Twin 650, nel viaggio di rientro si è presentato qui a Cherasco per partecipare alla gara, quindi non poteva che essere il pilota giunto da più lontano!

Ma al di la di qualunque classifica e numero, bisogna ricordare che le 4 giornate sono state segnate da momenti unici che potevano realizzarsi solo qui, come il sabato, durante l’accensione di una Guzzi Norge del 1930 del Museo Sebaste poi guidata da Matteo. Fortunatamente esistono ancora persone genuine come questi luoghi, mosse dalla sola passione, che ogni giorno cercano di condividere i momenti più belli della vita e lasciare un segno del loro passaggio, il sogno che tutto possa tramandarsi e mai interrompersi nel tempo da nonno a nipote, proprio come Dario Sebaste a Matteo, che con la sua grande famiglia e Presidente 8 Delle Langhe Maurizio Agosto e tutto il super team, continuino a tenere in alto i veri valori della vita: passione e amicizia sincera!

Bravi. Adesso avanti così!

Fabrizio Gillone

Caricamento commenti...

Hot now