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Seconda prova di forza per Ryan Villopoto che sul tecnico tracciato di Oakland si è imposto con precisione chirurgica sul ristretto lotto di avversari che quest’anno cercano di dare spezzare l’egemonia triennale del campione in carica. Il californiano dopo aver vinto a mani basse la qualifica ha fatto il bis in finale scavalcando a metà giro Justin Brayton per poi involarsi verso la vittoria mantenendo la testa con sicurezza sino al traguardo.
«La partenza sta diventando sempre più importante - ha commentato Villopoto – ed è difficile vincere ripetutamente. Dopo i tanti test che abbiamo fatto dopo la prima prova della stagione le modifiche fatte alla moto sono state molto importanti perché mi hanno permesso di avere più comfort, di essere più sciolto e di curvare meglio. Al cancello ero scattato bene ma la ruota ha pattinato e Brayton ne ha approfittato per prendere la traiettoria migliore e portarsi in testa, ma poco prima delle whoops l’ho passato e poi non ho più visto nessuno. La pista era bella ma il terreno anche questa volta era di scarsa qualità, per fortuna non ha piovuto e non era umido così non si scivolava come ci è già successo varie volte per cui si è potuto spingere forte. Per quanto riguarda il campionato potevo fare meglio ma sono in una buona posizione e ho ancora margine per migliorarmi»
Seconda piazza per James Stewart, che ha ancora una volta mancato il gradino più alto del podio questa volta per un errore sul finale che lo ha allontanato dal battistrada. «Avrei potuto forzare di più ma mi ha fregato lo sbaglio nelle whoops che ho fatto a tre giri dalla fine, ho perso troppo tempo e a quel punto la possibilità di agganciare Villopoto è sfumata. Avrei preso qualche punto in più ma non è andata male ugualmente, dopo tanti anni non mi interessa vincere i singoli eventi ma il campionato e la regolarità di piazzamenti è fondamentale. Di settimana in settimana mi sento sempre meglio, fisicamente sono sempre più forte e le modifiche alla moto sono state positive per cui sono molto confidente anche perché in finale ho sempre il rendimento migliore della giornata. La pista mi è piaciuta ma le balle di paglia messe in mezzo alle whoops per separare le due corsi erano molto pericolose perché essendo gli ostacoli molto pronunciati se ne sbagliavi uno potevi benissimo centrare una delle balle. Non vedo l’ora di andare a correre nelle piste dell’Est alle quali sono più abituato, perché senz’altro avrò un rendimento ancora migliore, ma tre volte su quattro sul podio è comunque un buon risultato»
Il terzo posto è andato a Chad Reed, questa volta meno incisivo rispetto a sette giorni prima. «La gara è andata bene, ho avuto sempre buone partenze perché ho scelto sempre la linea interna e il fatto di essermi trovato dietro a Villopoto alcune volte mentre tirava fortissimo mi ha permesso di evitare gli errori che ha fatto lui. Al secondo giro però ne ho fatto uno grosso anch’io che mi ha fatto venire la pelle d’oca, così ho fatto il quadruplo solo quando arrivavo perfetto ed ero sicuro di potercela fare. Per fortuna prima della finale abbiamo fatto una modifica alla forcella ad aria che mi ha aiutato molto, il problema è che da un paio di anni in allenamento non riusciamo mai a replicare le stesse condizioni che troviamo il giorno della gara ed è un po’ come ripartire da capo. Il risultato è favorevole perché mi sto mantenendo consistente, il problema è che non mi sento orribile sotto nessun aspetto ma neanche superiore in nessun altro. Ogni gara imparo qualcosa, e cerco di metterla in pratica, si tratta di tutti piccoli aggiustamenti che mi portano a dare sempre di più. Il blockpass che mi ha fatto Stewart non è altro che quello che mi posso aspettare da lui, d’altronde lui vuole vincere quanto me ed è chiaro che si cerca di farlo in tutti i modi. Un buona partenza e superare in modo puliti gli avversari nella prima fase di gara è la chiave per assicurarsi parte del successo della gara, perché poi mentre ai tempi di McGrath o Carmichael il passo era velocissimo per cinque o sei giri oggi lo è anche per dodici o quindici grazie alla facilità delle piste e ai progressi delle moto e degli altri piloti per cui devi mantenere alta la guardia per buona parte della gara ed è diventato ancora più difficile come dimostra il fatto che in prova pur essendo a soli sei decimi di secondi dal primo ero in settima posizione. La pista oggi finalmente non era male, il problema è che iniziamo a correre in una maniera e diventa pronta solo per la finale quando si può dire finalmente a posto. Hanno tre giorni per realizzarla, e non capisco perché non iniziano a bagnare prima, è sia sempre la stessa storia».
Giornata un po’ sottotono invece per Ryan Dungey e Ken Roczen, terminati rispettivamente al quarto e sesto posto. «Oggi per battere Villopoto o Stewart bisognava essere al 100% e i miei piloti non lo sono stati – ha spiegato il team manager KTM Roger De Coster - è vero che in finale per non scontrarsi alla prima curva hanno chiuso troppo preso il gas e la partenza è stata così compromessa, ma anche il loro impegno non è stato sufficiente per puntare alle prime posizioni. Hanno mancato un po’ specie nella zona “ritmica” prima del traguardo, comunque non è stata una giornata esaltante ma neanche terribile specie per Ryan che in definitiva ha portato a casa un discreto risultato»
Nella 250 Jason Anderson è andato a segno per la terza volta, forte di una sconcertante velocità e maturità di guida unita ad una grinta eccezionale con cui ha lottato per tutti i quindi giri della finale in seconda e terza posizione per poi soffiare la vittoria a Dean Wilson all’ultimo giro. Seconda piazza quindi per lo scozzese di Glasgow che ha preceduto il compagno di squadra Justin Hill e Cole Seely ancora secondo in campionato; rispettivamente al quinto e sesto posto i due ex piloti del Mondiale Zach Osborne e Michael Leib.
1 - Ryan Villopoto - KAW
2 - James Stewart - SUZ
3 - Chad Reed - KAW
4 - Ryan Dungey - KTM
5 - Justin Brayton - YAM
6 - Ken Roczen - KTM
7 - Justin Barcia - HON
8 - Wil Hahn - HON
9 - Jake Weimer - KAW
10 - Andrew Short - KTM
1 - Villopoto - 84
2 - Reed - 77
3 - Roczen - 75
4 - Dungey - 75
5 - Brayton - 71
6 - Stewart - 66
7 - Barcia - 56
8 - Short - 49
9 - Hahn - 43
10 - Weimer - 37
2 - Dean Wilson - KAW
3 - Justin Hill - KAW
4 - Cole Seely - HON
5 - Zach Osborne - HON
1 - Anderson - 93
2 - Seely - 87
3 - Wilson - 72
3 - Osborne - 69
4 - Webb - 65