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Da fine novembre, a Milano, c’è finalmente una figura promessa da anni: il vigile di quartiere, detto “vigile di prossimità”. Si tratta di 216 agenti, 108 di turno al mattino e 108 al pomeriggio, dalle 7 alle 20 e dal lunedì al venerdì. Ogni zona della città vede, da qualche giorno, qualche auto in più della Polizia Locale sulle strade, più agenti a piedi e i presidi agli incroci. Oltre che davanti alle scuole e ai mercati.
Lo ha comunicato ieri, martedì 3 dicembre, il sindaco Sala con Franco Gabrielli (ex-capo della polizia e delegato alla Sicurezza per Milano), Marco Granelli (assessore) e il nuovo capo della Polizia Locale Gianluca Mirabelli.
E’ quello che da anni si chiede invano: più controlli, più vigili in strada. E non soltanto quelli di prossimità. A Milano, a fine 2021, gli agenti in strada erano il 48 per cento degli effettivi: oggi, ha detto Beppe Sala, sono il 54% e il neo comandante Mirabelli ha sottolineato: “Torniamo alla nostra tradizionale vocazione”.
Per la precisione, ha comunicato l’amministrazione milanese, tra lo scorso giugno e il 30 novembre c’è stato un aumento medio di 28 unità al giorno: nove al mattino e al pomeriggio per ciascun turno, poi sette pattuglie in più (da 9 a 16) la sera e infine tre pattuglie in più (da quattro a sette) la notte.
E’ qualcosa. E va sottolineato che si è reso necessario assumere 707 nuovi agenti, a Milano, perché quelli già in servizio (battaglia lunga...) di cambiare gli accordi sindacali sui turni non ne vogliono sapere. L’obiettivo è arrivare a 3.350 agenti a fine mandato del sindaco, oggi ce ne sono 3.037.
Sono buone notizie, anche se la realtà milanese resta critica come per le altre grandi città: dopo l’incidente del primo dicembre con la giovane vittima Ramy Elgami e i disordini successivi al Corvetto, il sindaco Sala ha tenuto a precisare che Milano “non è in testa alla classifica dei crimini e non lo dico io, lo dice il capo della Polizia”.
Ma la città sta diventando una giungla anno dopo anno e noi motociclisti lo sappiamo bene (anche se non siamo innocenti). La carenza dei controlli non è la responsabile diretta del degrado, naturalmente, ancora di più conta l’insofferenza alle regole. Pensiamo agli smartphone al volante, alla sosta selvaggia, ai monopattini e ai ciclisti sui marciapiedi e sulle strisce e a tanti altri comportamenti del genere. Che possono essere contrastati soltanto dalla presenza dei vigili sulle strade.