La piaga dei furti
La telefonata di Claudio Sironi (responsabile commerciale di
Francone Moto a Milano) ci ha allarmati e ci ha spinto ad approfondire lo spinoso argomento dei
furti di moto e scooter a Milano.
Certo, i malintenzionati nella metropoli meneghina ci sono sempre stati, ma
negli ultimi mesi il numero dei furti di due ruote è salito alle stelle. Fuori dai posti di lavoro o sotto casa, ma anche nei box e nei garage. E negli orari più insospettabili. Perché, per assurdo, i ladri ormai sanno di dare nell’occhio di notte.
Mentre
di giorno chi fa caso al furgone che carica in pochi secondi una moto e si dilegua nel traffico? Maledetta frenesia milanese. La sirena d’allarme suona per le moto e, soprattutto,
per gli scooter di piccola e media cilindrata.
Nell’occhio del ciclone ci sono in particolare
gli scooter di 125 e 150 cc; i soliti ignoti prediligono questi ai maxi scooter che, nella maggior parte dei casi, sono dotati dalla Casa madre di immobilizer e quindi più difficilmente manomettibile.
Come vengono rubati e che fine fanno i nostri scooter?
Sul primo punto c’è convergenza di vedute. A farla da padrone sono
i furgoni che accostano al marciapiede, permettendo ai
furbetti dello scooterino di scendere e issare a bordo in pochi secondi - esatto, pochi secondi - il mezzo e ripartire (
clicca qui per guardare il video). Bloccadisco e catena con lucchetto servono quindi a poco,
se non avete l’accortezza di affrancare il veicolo a un palo o a un arco fissato nell’asfalto. Sulla destinazione dei mezzi rubati si entra nel campo delle ipotesi. Ma è facile credere che molti scooter prendano
la via del meridione, dove verranno rivenduti a cifre da discount. D’altra parte per questi mezzi
non è realistico pensare che vengano fatti a pezzi per i ricambi, tanto meno che finiscano all’estero, nell’Europa dell’est. In questi paesi vengono invece spedite
le moto rubate in Italia, spesso smontate dentro i furgoni in modo da sembrare semplici ricambi, come documentammo
in questo servizio nel 2010.
I furti di scooter a Milano
Il concessionario Francone si trova nel centro di Milano e vive in prima persona l’emergenza dei furti di scooter. A
Claudio Sironi abbiamo quindi chiesto di raccontarci la loro esperienza sul campo e i disagi dei tanti clienti derubati. Non mancano
utili consigli per non farsi rubare la moto. Sembrano scontati, ma se tutti li seguissimo, renderemmo la vita più difficile a questi criminali.
Quanti vostri clienti, possessori di scooter, sono stati derubati?
«Solo negli ultimi mesi ben 40. Entrano in negozio disperati, perché usano lo scooter per spostarsi quotidianamente e il furto ha pesanti ripercussioni sulla mobilità delle persone che lo preferiscono - per ovvi motivi - all'automobile e ai mezzi pubblici».
Vi hanno raccontato com’è avvenuto il furto?
«In alcuni casi sono state segnalate delle strane “anomalie” che si sono ripetute e sono state notate dai proprietari. Prima del furto erano stati visti dei furgoni con le insegne di noti spedizionieri, tali da non insospettire i passanti. In un paio di casi sono stati notati invece veicoli commerciali con le insegne dell’ATM (l’aziende dei trasporti municipali di Milano, nda). Certo, potrebbe trattarsi di semplici coincidenze. O, a voler pensar male, i ladri impiegano decalcomanie fasulle per passare inosservati».
Quali sono i modelli più rubati a Milano?
«Si rubano i 125 e i 150 soprattutto».
Dove e in che orari?
«In particolare di giorno, nei luoghi più disparati e impensabili. Anche davanti al tribunale presidiato dalle Forze dell’Ordine. E molti mezzi sono rubati nei box. I ladri sanno che molti proprietari dentro i garage non legano le moto e ne approfittano. Consiglio ai lettori di usare il lucchettone e la catena anche nei box, dove bisogna mettere l'anello di acciaio a terra».
Perché sono aumentati i furti? Cosa dice la Polizia?
«Gli scooter non vengono rubati per i pezzi di ricambio. Quelli rubati finiscono spesso nel Sud Italia, come ci dimostrano anche i contatti con la Polizia di Stato che ci chiama per avere informazioni circa le targhe e i numeri di telaio dei veicoli fermati. All’estero va poco o nulla. Le moto sportive finiscono in Slovenia e in Croazia, le enduro stradali e le moto nude nell’est Europa».
I furti avvengono in tutta la città o in qualche quartiere in particolare?
«Noi serviamo la clientela del centro e qui il problema è molto sentito perché tanti professionisti scelgono lo scooter per spostarsi in città. Ma i furti avvengono in tutta Milano, come ci dicono i colleghi di altri concessionari».
Le Case madri sono informate? Come intendono muoversi per rendere la vita più difficile ai ladri?
«Honda - nel nostro caso - è informata, abbiamo segnalato la crescita di furti. Da un paio di anni c’è la promozione inerente gli impianti antifurto satellitari, che sono oggi forse il miglior deterrente e garantiscono il reintegro del mezzo qualora questo non venga ritrovato. Non so come si stanno muovendo le altre Case per aiutare i propri clienti nel contrasto dei furti, che riguardano ovviamente anche le altre marche. Consiglio, se non si vogliono spendere i soldi del satellitare, di usare sempre due catene, di cui una affrancata al palo. Resta il miglior sistema per scoraggiare i ladri».
Raccontateci anche la vostra esperienza, che potrà sicuramente fornire indicazioni utili per tutti.