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Vi siete mai chiesti quanto tempo sprechiamo imbottigliati nel traffico delle nostre città? La società di elaborazione dati Inrix si occupa annualmente di questo quesito ed ha appena fornito i dati relativi al 2022 prendendo in considerazione 7 continenti, 50 stati e più di 1.000 città.
Se odiate il traffico delle metropoli italiane non chiedetelo assolutamente ai londinesi. Londra è la città dove si spende più tempo al mondo in coda: 6,5 giorni all’anno bloccati nel traffico. La capitale britannica ha segnato un +5% sul tasso di congestione su base annua e di un ulteriore 5% rispetto ai livelli pre covid
Seguono nella classifica Chicago e Parigi, dove chi si mette su strada passa rispettivamente 155 e 138 ore in coda all’anno. Ci sono poi Boston, New York e Bogotà (122 ore ciascuna), Palermo (121 ore, unica città italiana nella top ten), Toronto (118 ore), Filadelfia (114 ore) e Miami (105 ore). Davanti a questi freddi numeri c’è però un dato positivo: in sette delle prime dieci città, gli automobilisti hanno comunque trascorso in media meno tempo nel traffico nel 2022, nonostante sia stato l’anno del ritorno alla “normalità”.
Spostando l’attenzione sull’Europa Palermo si posiziona al terzo posto mentre Roma è 13esima a livello globale con 107 ore sprecate nel traffico. Scendendo sotto le tre cifre troviamo Torino (86 ore), Genova (61 ore) e Milano (59), tutti questi dati sono inevitabilmente cresciuti rispetto al 2020 per ovvi motivi.
“La congestione del traffico si verifica quando la domanda di viaggi su strada supera l'offerta di strade - spiegano da Inrix - Con l'aumentare del traffico veicolare, autisti, trasportatori di merci e conducenti di mezzi pubblici perdono tempo e consumano carburante in modo improduttivo. Il ritardo del trasporto merci, la pressione inflazionistica e l'impatto ambientale sono generalmente aggravate dalla congestione del traffico, e riducono la qualità della vita in tutto il mondo”.
“L’accesso a dati affidabili è il primo passo per affrontare la congestione”, sottolinea Inrix, suggerendo di ottimizzare l’analisi dei big data per “creare sistemi di trasporto intelligenti, la chiave per risolvere i problemi di mobilità urbana”. È sull’elaborazione di dati relativi a mobilità, segnali stradali, parcheggi e movimenti della popolazione, che urbanisti e ingegneri “dovrebbero prendere decisioni finalizzate a massimizzare i benefici e a ridurre i costi ora e in futuro”.
Foto apertura: Repubblica Palermo